Corriere della Sera - La Lettura
Ecco come gli inglesi spogliarono la mia India
La dualità identitaria è sempre stata il tema centrale del cinema di Gurinder Chadha, regista e sceneggiatrice inglese di origine indiana. Fin dal suo primo successo cinematografico, Sognando Beckham, che vedeva una ragazza indo-britannica entrare nel mondo del calcio femminile inglese, e in film successivi come Matrimoni e pregiudizi, un musical che trasportava la storia di Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen nel Punjab, Chadha fa leva sulle sue origini per raccontare la diversità, sempre con un accento ironico che però non nasconde le difficoltà reali di un’integrazione sofferta. «Mi piace vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, ma questo non significa negare l’evidenza», dice in questa conversazione da Londra.
Beecham House, serie drammatica in sei puntate scritta e diretta da Chadha, in onda su Sky dal 28 luglio, è ambientata nel 1795, quando la Corona inglese, dopo avere gettato le basi per la colonizzazione attraverso la Compagnia delle Indie Orientali, è alle porte di Delhi, pronta ad attaccare militarmente. «Volevo raccontare le origini del dominio britannico nel Paese dei miei avi, mostrando quel processo graduale di conquista, e ricordare a tutti che è stato motivato dal desiderio di arricchirsi a dismisura delle grandi imprese commerciali: un esempio ante litteram di avidità aziendale».
La serie mostra anche come, prima che arrivassero gli inglesi, l’India, almeno quella appartenente allo strato più abbiente, era economicamente fiorente e culturalmente evoluta.
«Non solo l’India: molti popoli colonizzati dagli inglesi non erano cavernicoli fermi all’età della pietra, come è stato fatto credere. In India nel 1795 c’erano scuole e atenei; e grazie all’abbondanza di materie prime il benessere era molto più diffuso di quanto lo sarebbe stato durante e dopo il dominio coloniale».
Come è potuto succedere?
«Il progetto britannico era quello di entrare nel Paese e depredarlo delle sue ricchezze naturali. Le grandi imprese hanno capito presto che per conquistare l’India era necessario accordarsi con i maragià. Dunque hanno promesso loro