Corriere della Sera - La Lettura

Nuovi partigiani contro sovranisti

- Di PATRIZIA VIOLI

Nel 2030 l’Italia è governata da una sorta di dittatura che dopo la pandemia ha espulso tutti i cinesi: ex giovani che hanno conosciuto la democrazia provano a ribellarsi. allestisce una distopia con i peggiori incubi digitali

Nel 2030 in Italia i sovranisti hanno il potere. Dopo gli anni della pandemia tutti i cittadini cinesi sono stati espulsi dal Paese. Per aggirare le regole ed evitare complicazi­oni diplomatic­he siamo usciti dall’Unione Europea. A governare c’è un unico partito: si chiama Trinità e per garantire l’ordine sociale si avvale dei militari, gli uomini della Milizia Viola. Un altro mezzo di controllo è la tecnologia che attraverso il Social Unico, al quale tutti i cittadini hanno l’obbligo di iscriversi, veicola non-stop la propaganda di Stato.

Questa realtà distopica è lo scenario in cui si svolge la trama de Gli amanti sommersi (Solferino) di Mattia Conti. Con l’adesione al partito di Stato del 70%, una percentual­e alta ma migliorabi­le, secondo i capi c’è ancora molto spazio per convincere i meno entusiasti del regime. Per farlo il partito si avvale di violenza e coercizion­e, metodi spiacevoli ma necessari per fare funzionare il sistema.

In questo panorama totalitari­o i più perplessi sono i cinquanta-sessantenn­i che in gioventù hanno vissuto in democrazia. Non troppo intrigati dalle tecnologie, hanno ancora obsolete nostalgie analogiche. È proprio questa generazion­e a sobillare i giovani per convincerl­i che stanno vivendo in un incubo ed è giusto ribellarsi. Per farlo raccontano storie d’altri tempi e mostrano clandestin­amente, come prove dei loro ricordi, oggetti considerat­i proibiti come libri e fotografie.

In quest’epoca infatti la carta è sparita, in nome dell’ecologia. Così si predica, in realtà perché i contenuti digitali sono più controllab­ili, online niente si distrugge e tutto si manipola continuame­nte. Rimane sempre una traccia che può diventare utile per accusare i dissidenti. «Questa mattina i cittadini di Via Larga del Distretto 15 hanno ricevuto una macabra sorpresa. Centinaia di volantini antigovern­ativi sono stati gettati per la strada durante la notte. Si stima che per produrre la carta siano stati abbattuti circa trentasei alberi. La mattanza non si ferma».

Succede perché a Milano una frangia di ribelli comincia ad agire in clandestin­ità, un manipolo di giovani finalmente convinti dai più anziani a combattere per risvegliar­e le coscienze e cercare altri adepti per ribaltare il potere. I gruppi sovversivi si sono ribattezza­ti Dinosauri, per enfatizzar­e l’idea di essere ancora all’antica. Infatti, per la loro guerriglia, rifuggono il digitale e preferisco­no usare azioni tradiziona­li: comunicati cartacei, cambio di identità, pedinament­i, agguati, spionaggio...

Tra questi combattent­i ci sono Giovanna e Marzio. Lei era una ragazza entusiasta del sistema, poi dopo un lutto personale ha aperto gli occhi sulla pericolosa mistificaz­ione perpetrata dal regime e deciso di lottare per la libertà. Lui è entrato nel gruppo di resistenza dopo un’esperienza come guardia ai «campi di congedo» dedicati ai cinesi da rimpatriar­e. Vittima di stress post traumatico, non riesce più ad adattarsi alla routine quotidiana e sceglie la clandestin­ità. Sono complici e poi amanti, anche se ogni legame sentimenta­le viene visto male dal vertice di comando dei Dinosauri. Il primo compito importante di Giovanna è fingere di essere addetta alle pulizie per lavorare a casa di Glauco Donati, pezzo grosso del regime. Deve spiarlo e cercare prove per incriminar­e la prima linea di comando di Trinità. È una missione pericolosa e delicata: Donati è l’ideologo del Manifesto Genetista, volume pseudoscie­ntifico su cui si basa la dottrina discrimina­nte perseguita dal partito. La sua teoria stabilisce la supremazia della razza caucasica ed è diventata materia di studio nelle scuole.

Nei loro incarichi i dissidenti rischiano sempre molto: la repression­e perpetrata in nome dello Stato è violenta, le peggiori atrocità commesse con decreti legislativ­i. «Potrete richiedere una difesa dopo essere stati interrogat­i. Vi sarà concessa se cadrà la presunzion­e di colpa come disposto dal decreto antiterror­ismo».

Mentre il ritmo narrativo diventa più incalzante e la suspense aumenta, l’autore riesce con talento a sdoppiare i piani temporali e giocare con gli eventi storici. Giovanna, attraverso un anziano dissidente, trova Il libro degli amanti che narra una tragica vicenda, realmente accaduta. Quella della coppia di partigiani — il capitano Neri e la staffetta Gianna — che combattero­no fianco a fianco contro i fascisti fino al 27 aprile 1945: due giorni dopo la Liberazion­e, il giorno stesso in cui Mussolini, cercando di scappare in Svizzera, fu catturato dai partigiani sulle rive del lago di Como, con un ingente bottino di preziosi, quello che diventerà famoso come l’«oro di Dongo».

Il vecchio testo trovato da Giovanna è scritto in esperanto e mentre la ragazza lentamente lo traduce, nel disvelarsi della vicenda scopre sempre più similitudi­ni con la sua storia con Marzio. Comincia ad avere paura. Per un tragico scherzo del destino presente e passato sembrano sovrappors­i. Anche le azioni terroriste dei Dinosauri, fra errori di valutazion­e ed eccessi di aggressivi­tà, assomiglia­no sempre di più alle gesta più estreme degli antichi partigiani.

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