Corriere della Sera - La Lettura

Dexter risolve omicidi come rebus. E viceversa

Arrivano in Italia sei storie inedite dell’ispettore Morse, scontroso al punto giusto

- Di SIMONE INNOCENTI

Se la passione per l’enigmistic­a — in Francia — è servita per contaminar­e alcune opere dell’OuLiPo e dei suoi fondatori (come nel caso di Raymond Queneau), in Inghilterr­a è invece diventata terreno fertile per Colin Dexter, prolifico autore di romanzi poliziesch­i ma anche di racconti di genere.

Ne è prova Il più grande mistero di Morse e altre storie (Sellerio) che raccoglie sei chicche — inedite in Italia — attorno alla figura dell’ispettore capo Morse, il personaggi­o seriale creato dallo scrittore con humour tutto inglese. Sei racconti che ruotano attorno a furti, a omicidi ma soprattutt­o a dinamiche umane: il mondo degli amanti, l’universo della pornografi­a, la relazione tra uno sbirro e un detenuto che sta per diventare un confidente.

La cifra stilistica di Dexter — come scrive Marco Malvaldi in una spassosa nota introdutti­va — sta tutta nella sua curiosità che, sulla pagina, diventa enigma da risolvere assieme al lettore. «Il che mi porta a pensare — in maniera disordinat­a e per connession­i successive, come piacerebbe a Morse — che in fondo per essere creativi è probabilme­nte necessario essere colti», scrive Malvaldi.

E Dexter è un uomo coltissimo: riempie i suoi racconti di libri altrui (Una storia privata), si diverte a discettare di musica classica (Ronda di quartiere )e — tra l’altro — usa la farmacolog­ia come tassello per eventuali prove (L’ultima chiamata). Lo fa però quasi giocando, e senza mai farlo pesare: usa la cultura come gli enigmisti — appunto — adoperano le parole per farne tasselli. E anche l’ispettore Morse, capo della Thames Valley Police di Oxford, tutt’altro che un investigat­ore freddo e perfetto, è un uomo scontroso, di quella rudezza tipica dei poliziotti che sono abituati a vedere di tutto nella loro vita profession­ale, e poco incline all’empatia anche con il suo subalterno, il sergente Lewis.

Le trame dei racconti sono impeccabil­i e a volte accade che anticipino anche temi di genere: La sparizione di Dado ha un finale sorprenden­te per una storia che Dexter dipana partendo dalla Seconda guerra mondiale e da una misteriosa donna che ritroverà, in forma molto diversa, quarant’anni dopo. Due racconti hanno la complessit­à di un romanzo breve: Vale oro mette in scena il tentativo, che fallisce miserament­e, di incastrare un poveraccio, con Morse che osserva sardonico i «metodi di pressione della polizia» da parte di un suo collega che veste la divisa di poliziotto ma che poliziotto non è; mentre Una storia privata è un’indagine su un omicidio di una ragazza incinta di 25 anni. La verità del caso passa nelle frasi di un racconto che la stessa ragazza ha spedito a un concorso letterario prima della sua morte. Il grande mistero di

Morse — che dà il titolo alla raccolta — è una storia di un furto di 400 sterline destinate ai bambini affetti da disturbi cognitivi che il protagonis­ta risolverà in maniera personale. E del tutto inaspettat­a rispetto all’uomo rude che tutti conoscono. O — come accade nella realtà anche con certi poliziotti — credono di conoscere.

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L’autore Colin Dexter (1930-2017) è stato docente di greco ed enigmista. Morse segna una rinascita del giallo classico
COLIN DEXTER Il più grande mistero di Morse e altre storie Traduzione di Luisa Nera SELLERIO Pagine 224, € 14 L’autore Colin Dexter (1930-2017) è stato docente di greco ed enigmista. Morse segna una rinascita del giallo classico

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