Corriere della Sera - La Lettura

NERO BERNINI

-

Nascere geni è sempre un vantaggio, e Gian Lorenzo Bernini lo fu certamente. Come rimarcò Paolo V nel 1604, «questo ragazzo sarà il Michelange­lo del suo tempo». E negli anni che seguirono, Bernini dimostrò la validità della profezia del papa, creando sculture che entusiasma­rono il mondo dell’arte e suscitaron­o grandi emozioni nel pubblico. Il suo brillante talento barocco gli permise di uscire dall’ombra soverchian­te di Michelange­lo, diventando un gigante artistico. Ebbe anche la fortuna di avere una personalit­à affascinan­te. Immune dai conflitti che affliggeva­no la vita di tanti artisti, Bernini stava a suo agio in società, deliziando una serie di papi con le sue qualità e il suo fascino. Era gentile e simpatico; persino cortese. Ed era l’orgoglio di Roma.

A ragione. Chi può negare che le sculture di Bernini non siano piene di energia, che non siano marmi espressivi? Davide, dal volto risoluto, pronto a tirare la fionda per uccidere Golia; il cardinale Scipione Borghese il cui volto rivela — con acuta sensibilit­à — un consumato politico; e il commovente busto di Carlo I d’Inghil

Nell’«Estasi di Santa Teresa» si cela (non troppo) un segreto che la Roma dei papi e dei cardinali volle ignorare. E un crimine per il quale lo stesso scultore non pagò mai. Una scrittrice indaga...

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy