Corriere della Sera - La Lettura

A San Bernardo si liquefà l’anima

- Di GIORGIO MONTEFOSCH­I

Due volumi concludono la pubblicazi­one delle opere di un monaco considerat­o l’ultima voce della patristica, un’impresa editoriale avviata nel 1984. Nei «Sermoni per l’anno liturgico» il Natale emerge come il momento in cui Gesù scaccia le tenebre del cuore e illumina la notte del mondo. Il Verbo si fa carne ma «carne debole, una carne di bambino, una carne tenera, una carne impotente»

Con gli ultimi due volumi, curati da Domenico Pezzini, nei quali sono contenuti i Sermoni per l’anno liturgico, la casa editrice Città Nuova completa la pubblicazi­one, iniziata nel 1984, dell’opera omnia di Bernardo di Chiaravall­e, considerat­o l’ultima voce della patristica cristiana. Dobbiamo immaginare l’epoca, che è la metà del XII secolo, e il luogo: il chiostro raccolto, il refettorio, le fredde aule dell’abbazia cistercens­e di Clairvaux, in Francia, e la sala capitolare nella quale i monaci sono seduti in circolo, stretti gli uni agli altri, attorno al loro abate che li guida, ma che è anche un fratello: uno come loro, capace di intenerirs­i e di piangere.

È la vigilia di Natale. «Abbiamo udito l’annuncio pieno di grazia, che merita di essere accolto: Gesù Cristo, Figlio di Dio, nasce a Betlemme di Giuda», dice Bernardo all’inizio del sesto Sermone. «La mia anima si è liquefatta all’udire quella parola, e il mio spirito si scalda nelle profondità del mio cuore, per la fretta e il desiderio a voi ben noto di far uscire con impeto per voi questa giocondità e questa esultanza». Anche il Figlio, dirà alla fine del secondo Sermone, con la semplicità e insieme la potenza poetica che gli sono proprie, avrà fretta, quando sarà compiuta l’ultima promessa e la morte sarà sconfitta: «Quanto al Figlio, chi ignora quanto egli desideri vedere il frutto della sua nascita e di tutta la vita che ha trascorso nella carne, per finire con il frutto della croce e della sua morte, a prezzo del suo sangue prezioso? Non è forse vero che consegnerà a Dio suo Padre il regno che si è acquistato? Non è forse vero che restaurerà le sue creature per le quali il Padre lo ha mandato sulla terra?».

Così, prima ancora della nascita, Bernardo rassicura il suo uditorio: congiunge la nascita nella carne alla nostra resurrezio­ne, la sua gloria alla gloria dell’uomo che è sceso a riprenders­i. Si rallegri, dunque, chiunque esso sia, «colui che per la coscienza dei propri peccati si riteneva meritevole di una dannazione eterna», perché Gesù viene a salvare ciò che si era perduto. E non abbia paura. Saremo salvati tutti.

Ora è vigilia; la notte profonda dell’attesa: il momento inaudito dell’attesa nel quale l’uomo sente, oscurament­e e con trepidazio­ne, che qualcosa di incredibil­e sta per accadere, che la sua vita sta per trasformar­si. Gesù, ricorda Bernardo, non nasce a Gerusalemm­e, nasce a Betlemme, la più piccola e irrilevant­e delle borgate di Giuda; e in una stalla, non in un palazzo di re. Nasce di notte, perché era notte in tutto il mondo; perché un densissimo buio avvolgeva la terra quando, «con un sacrilegio totalmente folle», si adoravano legni e pietre; e perché un buio tenebroso era in ciascuno di noi, «quando vivevamo in questo mondo come se fossimo senza Dio, quando camminavam­o dietro le nostre concupisce­nze, quando seguivamo le lusinghe della carne, quando obbedivamo ai desideri mondani, quando offrivamo le nostre membra come armi di ingiustizi­a per il peccato».

Nascendo, Gesù scaccia le tenebre del cuore, illumina la notte del mondo. Il Verbo si è fatto carne, ma (che immagine meraviglio­sa) «una carne debole, una carne di bambino, una carne tenera, una carne impotente». Gli angeli lo annunciano ai pastori che stavano vegliando.

«Quanti nobili secondo la carne», domanda Bernardo ai suoi fratelli, «quanti potenti, quanti sapienti di questo mondo in quell’ora se ne stavano sdraiati su morbidi cuscini, e nessuno di loro è stato trovato degno di vedere la luce nuova, di conoscere quella grande gioia?». La luce, infatti, è venuta a consolare. Guai a coloro che si ritengono già consolati e sicuri di sé stessi, a coloro che passeggian­o avvolti in lunghe vesti e occupano i primi posti nelle sinagoghe, ammonisce l’abate di Clairvaux. La luce è venuta a consolare quelli che piangono, i poveri vestiti di stracci, quelli che aspettano il Signore nel silenzio.

Attesa «Quanti sapienti di questo mondo se ne stavano sdraiati su morbidi cuscini, e nessuno di loro fu degno di vedere la luce nuova»

 ?? ?? L’opera I due volumi completano l’opera omnia bilingue di San Bernardo. Promosso dall’Abbazia di Chiaravall­e di Milano, il progetto è realizzato da un gruppo internazio­nale di studiosi che ha messo a frutto un secolo di ricerche. La teologia mistica di Bernardo è una sintesi originale della patristica e del Medioevo. Nato nel 1090 e morto nel 1153, Bernardo è stato un monaco e teologo cistercens­e francese, fondatore della celebre abbazia di Clairvaux
L’opera I due volumi completano l’opera omnia bilingue di San Bernardo. Promosso dall’Abbazia di Chiaravall­e di Milano, il progetto è realizzato da un gruppo internazio­nale di studiosi che ha messo a frutto un secolo di ricerche. La teologia mistica di Bernardo è una sintesi originale della patristica e del Medioevo. Nato nel 1090 e morto nel 1153, Bernardo è stato un monaco e teologo cistercens­e francese, fondatore della celebre abbazia di Clairvaux
 ?? ?? DOMENICO PEZZINI (a cura di) Opere di San Bernardo. Sermoni per l’anno liturgico/1 EDIZIONI CITTÀ NUOVA Pagine 768, € 100
DOMENICO PEZZINI (a cura di) Opere di San Bernardo. Sermoni per l’anno liturgico/1 EDIZIONI CITTÀ NUOVA Pagine 768, € 100
 ?? ?? Opere di San Bernardo. Sermoni per l’anno liturgico/2 EDIZIONI CITTÀ NUOVA Pagine 952, € 110
Opere di San Bernardo. Sermoni per l’anno liturgico/2 EDIZIONI CITTÀ NUOVA Pagine 952, € 110

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy