Corriere della Sera - La Lettura
L’appuntamento
La mostra David LaChapelle, a cura di Vittoria Mainoldi e Mario Martin Pareja, è alla Cappella Palatina del Maschio Angioino di Napoli fino al 6 marzo (info tel 011 19214730; mostralachapelle.com) Il percorso Curata da Ono arte contemporanea, la mostra è strutturata come un’installazione site specific che accoglie quaranta lavori di David LaChapelle tratti da vari periodi significativi della sua carriera (dal 1980 fino a oggi) con una selezione di inediti provenienti dall’archivio e capolavori iconici. Tra le anteprime: i negativi dipinti a mano realizzati da LaChapelle negli anni Ottanta, mentre esplorava le idee della metafisica e della perdita, sullo sfondo dell’epidemia di Aids. All’interno della Cappella Palatina questi negativi entrano in dialogo con le opere più recenti in cui LaChapelle affronta i temi del sacro, del sublime, della spiritualità Il fotografo Nato in Connecticut, David LaChapelle (Fairfield, Stati Uniti, 1963; in alto nel ritratto di Thomas Schweigart) ha frequentato il liceo presso la North Carolina School of The Arts. A 17 anni si trasferisce a New York ed è assunto da Andy Warhol per lavorare a «Interview Magazine». LaChapelle è oggi uno dei fotografi più pubblicati in tutto il mondo Lo studioso Timothy Verdon (Hoboken, New Jersey, Usa, 1946; qui sopra davanti alla Pietà Bandini di Michelangelo) è uno storico dell’arte che si è formato alla Yale University. Vive in Italia da più di 50 anni e dal 1994 è sacerdote a Firenze, dove dirige l’Ufficio diocesano dell’Arte Sacra e dei Beni culturali ecclesiastici e il Museo dell’Opera del Duomo Le immagini A fianco: Deluge (2007). Nella pagina accanto, dall’alto: Sister Mary (2021) e Behold (2017). © David LaChapelle