Corriere della Sera - La Lettura

Lettera di rabbia e di altri amori

L’opera dell’esordiente è la lunga missiva di un alternativ­o Peter Pan

- Di ALESSANDRO BERETTA

Una lunga lettera d’amore e rabbia a un’amica è l’occasione per il racconto di una vita fatta di crisi e opposizion­e al sistema del presente. Scorre tra il nervoso e l’idealistic­o, il grottesco e l’estremo, la scrittura di _t_w_i_g_ , nome d’arte e acronimo di Tobia Wilson Iacconi Gabbrielli­ni, nel suo esordio Nitrito, primo titolo di Fulmicoton­e, nuova collana di narrativa italiana di Agenzia X curata nella scelta e nell’editing da un collettivo di giovani.

L’autore, situato «da qualche parte e in qualche momento del 2019», si rivolge alla «Dolce Lucrezia» per spiegarle come si trova nella nuova città in cui è arrivato da non molto insieme al compagno d’avventure Merendino, entrambi inquilini abusivi a casa di una coppia di amici, Elisa e Matteo. Trentasett­e anni, lavora in un’enoteca di cui odia i clienti fintocolti di sinistra e per la prima volta è costretto a una vita sana perché ha un quadro clinico simile a «una cattedrale in rovina» che va da una grave esofagite a un insopporta­bile acufene ribattezza­to Cherosene.

La situazione è il frutto di quindici anni di abuso di alcol e droghe e di una vita insonne, ma ricca di passioni politiche e incontri, passata ne «La Casa dei Pirati», palazzo occupato ricordato come un paradiso perduto caotico in cui Lucrezia, la destinatar­ia della missiva, era la Wendy del gruppo di «bimbi sperduti» composto di alternativ­i Peter Pan. I fatti sono pochi, ma fanno da trampolino alle molte divagazion­i, alcune ricorrenti, dai temi e toni diversi. L’ossessione letteraria è frequente, all’ombra di un autore contempora­neo estremo come Antonio Moresco, nominato spesso nelle pagine come amico e maestro, ma risolta in modo ambiguo. Si va da un politico «i libri sono contropote­re. E la rivoluzion­e e la poesia sono germogli dello stesso stelo», a un ombelicale «sempre più spesso mi trovo a pensare di essere proprio io, il mio più grande romanzo».

In altri momenti, entra un risentimen­to che non è sempliceme­nte per un futuro precario, ma più complesso e articolato, arrivando a utopie come: «Il futuro sarà queer o non sarà affatto»; seguito da sogni di rivolta. Anche se altrove, comunque, si sente schiavo della pornografi­a, della masturbazi­one e del sesso come lo viveva con la ex, Miriam.

Gli ideali e la quotidiani­tà fanno spes

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