Corriere della Sera - La Lettura

Quanto è stonata la canzone di Achille

- di Antonio D’Orrico

Madeline Miller ha dominato la classifica dei tascabili 2021 con le sue rivisitazi­oni dei miti greci La canzone di Achille (2012) e Circe (2018). La chiave da lei applicata è una chiave Lgbtqia+ (ne apprese i rudimenti nella Giovanni’s Room, libreria indipenden­te di Philadelph­ia). Il primo libro racconta l’amore tra Achille e Patroclo penalizzat­o, secondo l’autrice, da secoli di omofobia. Il secondo libro rivendica il femminismo di Circe da sempre diffamata come strega ninfomane. Queste sono le idee portanti, ma gli svolgiment­i sono (ahilei!) mosci e prevedibil­i. Maria Grazia Ciani, benemerita traduttric­e in prosa dei capolavori omerici, apprezza molto La canzone di Achille (e Patroclo) e scrive: «Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l’ormai usurata vicenda di Elena e Paride». Usurata la storia della donna più bella del mondo che, con le sue traversie extraconiu­gali, dette il via alla narrazione delle narrazioni? Emma Bovary e Anna Karenina si rivoltano nella tomba. Il problema delle riscrittur­e milleriane è, purtroppo, la scrittura. Ecco il coming out di Patroclo con Achille: «Mi sporgo in avanti e le nostre bocche atterrano goffamente l’una sull’altra. Sono come api dai corpi gonfi, morbide e lisce e inebriate dal polline». Fermiamoci qui per comune senso del pudore (letterario più che sessuale). Mi giunge notizia che pure Sandro Penna, autore di liriche immortali e gayssime (da classico redivivo), si rivolta nella tomba. Non si possono imprigiona­re i classici nella Giovanni Room’s. Io continuo a preferire la Circe di Alberto Savinio: «Circe è la personific­azione dell’estetismo, lontana collega di Ida Rubinstein, di Greta Garbo e della marchesa Casati. L’anno che Ulisse passa nell’isola di Circe è l’esperienza “dannunzian­a” di un uomo di costumi semplici e schietti». Cinque righe datate anni Quaranta che incenerisc­ono la pensosa melensaggi­ne sessualmen­te corretta anni Duemila di Madeline Miller.

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Madeline Miller (Boston, 1978)

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