Corriere della Sera - La Lettura
Il segno lasciato da Canova a Bologna
Ad Antonio Canova, morto il 13 ottobre di 200 anni fa a Venezia, è dedicata la mostra in programma fino al 20 febbraio alla Pinacoteca nazionale di Bologna. Antonio Canova e Bologna. Alle origini della Pinacoteca, curata da Alessio Costarelli, approfondisce il rapporto tra lo scultore e il capoluogo emiliano, le sue istituzioni e gli altri artisti della città, mettendo in risalto il ruolo dello stesso Canova (1757-1822) nella storia della collezione della Pinacoteca. Il Salone degli Incamminati ospita dipinti, sculture, manoscritti e documenti provenienti da diverse istituzioni museali, biblioteche e archivi, che affiancano le opere della Pinacoteca (sopra, dall’alto: Antonio Canova, Autoritratto, 1812, Musei Civici di Bassano del Grappa, e un particolare della Madonna col Bambino coi Santi Petronio, Margherita e Girolamo del Parmigianino, 1529, Pinacoteca nazionale di Bologna; catalogo edito da Electa). L’esposizione, promossa insieme con l’Accademia di Belle Arti di Bologna, evidenzia anche il ruolo che il maestro del Neoclassicismo giocò nel recuperare, attraverso operazioni diplomatiche, il patrimonio artistico bolognese dopo le spoliazioni napoleoniche.