Corriere della Sera - La Lettura
Wagner antisemita (molto)
Nella prefazione al suo libro, JeanJacques Nattiez (1945) — autorevole musicologo e semiologo francese — avverte subito il lettore: il titolo è radicale e senza appello, Wagner antisemita. L’autore spiega che gli è stato chiesto se avesse avuto intenzione di aggiungere magari un punto interrogativo. «Alla fine della mia ricerca — scrive — mi è parso che (l’antisemitismo, ndr) sia ben più diffuso nella sua opera di quanto si pensi a priori». È un argomento molto delicato, che chi ama la musica di Wagner spinge più volentieri sotto al tappeto, ma che invece Nattiez — nonostante dichiari apertamente che considera il compositore «uno dei grandi creatori della cultura occidentale» — affronta senza sconti e con l’oggettività del rigore scientifico.
Il libro pubblicato in Francia nel 2015 è stato ora tradotto e uscirà con il titolo Wagner antisemita. Un problema storico, semiologico ed estetico l’8 febbraio nella collana Le Sfere della Libreria Musicale Italiana / Ricordi (pp. 704, 40) a cura di
Olga Visentini. Il testo prende in esame la dimensione antisemita del compositore in ogni sua declinazione, partendo dallo scritto tristemente noto del
1850, Das Judenthum in der Musik («L’ebraismo nella musica») che firmò con pseudonimo.