Corriere della Sera - La Lettura

Lei, lei, l’altro e il resto: le geometrie della vita

- Di ERMANNO PACCAGNINI

Narra una storia scritta in limine mortis il romanzo d’esordio di Giulia Baldelli L’estate che resta. Non però «una confession­e né un’ammissione», ma «solo la verità: la mia», dichiara nel prologo la protagonis­ta Giulia, che si guarda indietro da un 2041 prossimo venturo. Perché è una protagonis­ta sessantenn­e a narrare d’un rapporto iniziato nel 1991 con due compagni d’infanzia estiva. Una Giulia di 10 anni che vede giungere in un paese delle Marche una «bellissima» bambina di 7 anni, Cristi, che la madre Lilli scarica alla vecchia Ida subito ripartendo «senza nemmeno salutare la piccola». Una «strana creatura», Cristi, dalla «curiosità senza fine» proprio come Giulia, che se la sente non solo «affidata» ma ben presto «l’unica cosa sensata per me». Almeno fino all’arrivo in vacanza dalla Liguria di Mattia, 10 anni, dagli occhi «celeste vivo, puliti, mai fermi». E una Giulia ormai innamorata di Cristi capisce «subito che Cristi non farà più a meno di lui» e che «quando siamo in tre facciamo le cose di prima, eppure niente è più uguale».

È questo l’inizio d’un racconto che nasce però quando Giulia, avvertendo che il suo «sangue malato» le lascerà solo tre mesi di vita, decide di affidarlo come «verità» al vento, per Cristi, nei luoghi del loro primo, ma pure ultimo incontro, questo risolutivo, nell’estate 2014, quando, di notte, Cristi «sgattaiola via da casa» di Giulia andandosen­e «per sempre», dopo che poco prima anche Mattia se n’è partito, tornando «da sua moglie che, nonostante non sia Cristi, ha deciso di non lasciare». Mattia, come Giulia, per oltre un ventennio e sino a quel momento, non era riuscito «mai a dirle di no», giungendo persino a compiere per lei «la peggiore cazzata» della sua vita.

1991-2014: questi gli anni in cui si snoda il racconto dell’io narrante Giulia. Anni scanditi soprattutt­o dalle lunghe assenze di Cristi dalla quotidiani­tà di Giulia, interrotte da improvvise ricomparse per poi subito scomparire e tacere. All’inizio, anche perché nel frattempo nonna Ida muore, mentre Cristi trova una famiglia quando la sbandata Lilli sposa il ricco Fausto; un padre che si occupa davvero di lei, iscrivendo­la anche a una scuola privata e poi inviandola all’università. Occasione, questa, a 10 anni dopo la separazion­e, del reincontro con Giulia che, iscritta a Giurisprud­enza a Bologna, se la ritrova affidata nuovamente da Lilli, accogliend­ola nell’«appartamen­to minuscolo. Un vecchio ripostigli­o. Due camere strette quanto un letto», che già condivide con Pia, iscritta a Medicina, vivendo intensamen­te il loro rapporto e amandosi come «due selvagge che si spingono fi

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