Corriere della Sera - La Lettura

La zona di Jack Reacher resta pericolosa

- Di MARCO BRUNA È stato complicato adattare il romanzo per la tv? Lee Child ha bocciato qualche sua idea? Il romanzo si apre con Reacher in un diner mentre fa colazione con uova e caffè, un attimo prima di essere arrestato. Lei ha optato per una fetta di t

Il volume diventa una Amazon in onda dal 4 febbraio. Parla lo sceneggiat­ore

e volete un’anteprima dei prossimi Emmy, fate un giro in libreria». Lo scorso luglio, il magazine «Atlantic» ha fatto il punto sulla storia d’amore tra tv e letteratur­a, sottolinea­ndo come gli adattament­i di opere siano in crescita costante. Una tendenza confermata dal sito «Rotten Tomatoes», bibbia digitale dello spettacolo, che a settembre 2021 ha stilato una lista di 125 titoli: erano le serie in lavorazion­e, tutte tratte da libri. Tra queste c’era Reacher, il nuovo progetto Amazon Original firmato da Nick Santora, un nonno di Benevento, già sceneggiat­ore e produttore dei Soprano edi Law & Order, basato sui romanzi di Lee Child. Gli 8 episodi, visti in anteprima da «la Lettura», debuttano il 4 febbraio su Prime Video.

È la ciliegina sulla torta nella carriera strepitosa di Child, nom de plume del britannico James Dover Grant (1954). La sua creazione letteraria — un John Wayne del XXI secolo che va a spasso per l’America a risolvere guai — ha venduto 100 milioni di copie ed è stata portata al cinema da Tom Cruise in due film, Jack Reacher. La prova decisiva (2012) e Jack Reacher. Punto di non ritorno (2016), entrambi tratti da due libri della serie (in totale sono 26, editi in Italia da Longanesi). Qualche tempo fa, Lee Child ha annunciato che avrebbe lasciato Reacher nelle mani del fratello Andrew, anch’egli autore di thriller: sarà lui a continuare le avventure di questo ex poliziotto militare grande e grosso, che viaggia con uno spazzolino da denti, un documento d’identità e la carta di credito (Lee e Andrew hanno raccontato il passaggio di consegne su «la Lettura» #521 del 21 novembre 2021). La serie Amazon si basa sul primo volume della saga, Zona pericolosa, uscito 25 anni fa. Reacher, interpreta­to da Alan Ritchson, scende da un bus della linea Greyhound nella tranquilla Margrave, Georgia rurale, sconvolta da un omicidio. Viene arrestato perché alcuni testimoni dicono di averlo visto sul luogo del delitto. Nel tentativo di dimostrare la sua innocenza, porterà a galla un losco traffico internazio­nale. Alla vigilia del debutto della serie, «la Lettura» ha intervista­to Nick Santora via Zoom.

«Il processo di scrittura non è stato impegnativ­o: ha fatto tutto Lee Child inventando questo personaggi­o eccezional­e. Io dovevo solo assicurarm­i di dare vita a un autentico Jack Reacher anche sullo schermo. Non mi sono preso tante libertà. Ho chiesto che Lee approvasse tutto ciò che veniva girato. La produzione è stata più complicata, perché faceva molto freddo in Canada, dove abbiamo costruito il set. Le temperatur­e sotto zero rendevano alcune scene difficili da realizzare. La lavorazion­e è durata un anno, tenendo conto degli stop imposti dal Covid».

«Ha approvato tutto. Ma ci pensavo a lungo prima di scrivergli, per evitare suggerimen­ti stupidi (ride, ndr ).Miè capitato di mandargli le foto degli stivali che Reacher indossava sul set, per essere sicuro che fossero quelli che si era immaginato lui scrivendo il libro. Se qualche dettaglio non funzionava interveniv­a sulla sceneggiat­ura. Sempre in modo incoraggia­nte».

«Un adattament­o non deve essere fedele in tutto all’originale. L’importante è che ogni dettaglio televisivo sia plausibile anche nel mondo letterario di Lee Child. Se questo accade, una fetta di torta alla pesca al posto delle uova va benissimo».

«Tom e Alan sono due Reacher meraviglio­si. Alan è grande e grosso ma non è l’unica ragione per cui l’abbiamo scelto. È un ottimo attore drammatico e al tempo stesso ha tempi comici impression­anti, in linea con la vena ironica dei libri».

«Gli ha chiesto consigli su come entrare nel personaggi­o. Alan ha disseziona­to ogni libro della serie. Migliaia di pagine. Ogni tanto diceva: “Nick, nella sceneggiat­ura c’è un dettaglio che non combacia con questa scena del libro”. Ricordo quando Lee e Alan si sono visti sul set: il creatore stringe la mano alla sua creazione. Lee era felice».

«La tv ti concede più tempo, ti dà la possibilit­à di concentrar­ti sui dettagli. Un film di due ore obbliga il regista a fare scelte drastiche. Avevo a disposizio­ne otto ore, un’ora per episodio».

«Mi piacerebbe dire che ho deciso io ma la realtà è che non sono J. J. Abrams o Steven Spielberg, non ho questo potere. È stata una decisione presa con i produttori. Questa è la storia di Reacher e per raccontarl­a bisogna cominciare dall’inizio, quindi da Zona pericolosa».

«Mi sono immaginato subito ogni dettaglio della cittadina, Margrave. Lee Child è un fuoriclass­e, è in grado di farti vedere ciò che stai leggendo».

«Lo spero. In questo caso non seguiremo l’ordine cronologic­o dei libri».

«È un fenomeno mondiale. Penso ai samurai, guerrieri viandanti, o ai cavalieri medievali. Qui il fascino dipende soprattutt­o dal genere western».

«L’ha amata. Se non gli fosse piaciuta non mi sarei più ripreso (ride, ndr)».

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