Corriere della Sera - La Lettura
Il nero dopo il rosso: gli altri colori del giallo
Suspense e colpi di scena nella seconda parte della trilogia di
«Che fa Cristiano Ronaldo quando tira in porta? Pensa a portare la gamba all’indietro, alzare un braccio per rimanere in equilibrio, contrarre gli addominali per mantenere eretta la colonna?». «Si limita a calciare il pallone». Antonia Scott è così, una fuoriclasse: non ha bisogno di pensare, calcia. E in genere fa gol. Che nel suo mestiere vuol dire fermare criminali, salvare vite, proteggere innocenti.
L’eroina torna in azione nel nuovo thriller dello spagnolo Juan Gómez-Jurado Lupa Nera: è il secondo atto della trilogia bestseller aperta da Regina Rossa, che in Italia è uscito l’estate scorsa vendendo oltre 30 mila copie e conquistando i lettori, compresi quelli «del mestiere» come l’autrice di gialli Cristina Cassar Scalia («Un thriller davvero molto riuscito») e lo scrittore Fabiano Massimi («Una trama imprevedibile»).
Scott non è un’agente e neppure una detective, ma è una mente preparata, un genio con un quoziente d’intelligenza fuori dal comune, punta di diamante di un progetto internazionale contro il crimine; fa coppia fissa, professionalmente parlando, con l’ispettore Jon Gutiérrez, che a dispetto dei modi rudi ha un cuore d’oro e sa accogliere le fragilità della compagna: i fantasmi che la perseguitano e la rendono umana sono come «scimmie che saltano a tutta velocità dentro la sua testa» facendole perdere lucidità. Per ritrovare il controllo Antonia ripete come mantra parole che solo lei conosce di lingue lontane: come erupararkkiriatu, vocabolo tamil che significa «scacciare il bue per guardare la mosca». Un detto che si scoprirà poi essere anche una possibile chiave dell’intera storia.
La missione si svolge nella zona di Malaga dove la moglie di un imprenditore in affari con la mafia russa sfugge a un attentato e risulta introvabile. A cercare la donna, attorno a cui ruotano molti misteri e segreti pericolosi, oltre a Scott e Gutiérrez, sono anche altri «cacciatori» legati al mondo della criminalità; tra questi una donna russa, Cërnaja Volcica, la Lupa Nera, di professione sicario e spia. L’incontro — atteso, rimandato, inevitabile — tra Antonia e la Lupa Nera, temibile e ostica avversaria, è l’evento clou, quello attorno a cui ruota il thriller.
I fan della Regina Rossa difficilmente rimarranno delusi da questa avventura che parte lenta, poi cresce di ritmo, di intensità e di adrenalina tra agguati in pieno giorno (memorabile una rocambolesca fuga di Lola a piedi scalzi); corse in moto nella notte, su una Kawasaki Ninja (ma chi la guida avrebbe preferito «il rabbioso temperamento italiano delle Ducati o delle Aprilia»); inganni, scazzottate, ritrovamenti macabri; e un rapimento a orologeria con messaggio programmato dalla vittima (testo: «Se lo ricevi, significa che ho un problema»). La storia corre verso un finale da film d’azione tra le montagne innevate della Sierra Blanca.
L’ultimo atto della trilogia tradotta in una quarantina di lingue sarà Re Bianco; l’autore Juan Gómez-Jurado, scrittore e giornalista madrileno, sta inoltre lavorando con la sceneggiatrice Amaya Muruzabal all’adattamento per una serie televisiva che andrà su Amazon Prime.