Corriere della Sera - La Lettura
Il museo digitale rigenera anche la città
Sarà completata entro l’anno a Gedda, in Arabia Saudita, una struttura dedicata all’arte immateriale e alle esperienze generate dalla tecnologia più avanzata. L’ha progettata, dopo aver vinto un bando internazionale, lo studio italiano Schiattarella Associati: «Cruciale però è il dialogo con il tessuto urbano intorno». E anche Milano si prepara a cimentarsi con l’universo virtuale annunciando il Mad
L’arte digitale cambia il destino dei musei che, da classici spazi dove mettere in mostra i capolavori secondo una sequenza determinata, si trasformano in cavità essenziali dove le emozioni si accavallano, in palinsesti interattivi dove regna felicemente la contaminazione dei linguaggi, in black box
(perché nei nuovi musei digitali quello che conta è il buio, non la luce) che mettono sullo stesso piano opere e visitatori.
Aspettando il Mad — il primo Museo dell’arte digitale in Italia che sarà ospitato nell’ex Diurno di Porta Venezia a Milano (a dirigerlo sarà Ilaria Bonacossa) — due settimane fa il governo dell’Arabia Saudita ha annunciato ufficialmente la nascita dell’Art Balad Culture Square (in costruzione già da quasi un anno, sarà completata entro il 2022). Si tratta di un grande polo dedicato alle arti nel centro di Gedda, 4 milioni di abitanti, la seconda città dell’Arabia dopo la capitale Riad, nonché il più importante porto commerciale del Paese e punto di passaggio per i pellegrinaggi verso le città sacre dell’islam, la Mecca e Medina: un progetto basato su due edifici simbolo, il Red Sea Film Festival Palace (il Palazzo del Cinema) e, appunto, il TeamLab Digital Art Museum, il museo per l’arte digitale dedicato ai pionieri dei mondi immersivi, il collettivo giapponese TeamLab.
A firmare il progetto è lo studio romano Schiattarella Associati (di cui fanno parte il fondatore Amedeo con i due figli Andrea e Paola, che si occupa di interior design). Vincitore di un concorso internazionale, lo studio affronta per la seconda volta il tema degli spazi per l’arte digitale: già in fase avanzata, a Riad, è infatti il cantiere del Diriyah Art Futures, primo museo al mondo interamente progettato per opere computer based, nel quale gli spazi espositivi sono affiancati da aule per la formazione e la ricerca più avanzata: dai robot al metaverso, agli Nft.
Il TeamLab Digital Art Museum di Gedda e, più in generale, l’Art Balad Culture Square si propongono — spiega Lucio Frigo, executive advisor del ministero saudita della Cultura che ha fortemente voluto il progetto — «di aprire una nuova rotta dell’arte nella regione», attualizzando elementi della tradizione come la
mashrabiyya (la griglia che caratterizza l’architettura dell’area) «per rigenerare l’intera città vecchia nel segno di una tec