Corriere della Sera - La Lettura
Il passato anche in un’isola greca viaggia come un’auto che sbanda
In una piccola isola dell’Egeo, luogo tranquillo e incontaminato senza spiagge alla moda e siti archeologici, vive Pighì Vojagis, volitiva e anticonformista donna di mezz’età che si ritrova improvvisamente vedova. Il corpo dell’amato marito Stelios, scomparso alcuni mesi prima, viene ritrovato vicino a una scogliera, irriconoscibile e straziato dalla lunga permanenza in mare. Questo è l’incipit di Mille sospiri, giallo anomalo dell’autrice greca Ioanna Karistiani.
Con una scrittura tagliente, ironica e raffinata, il lettore viene condotto nella cronaca di una morte accidentale che non appare troppo convincente. È certa l’identità della vittima? Si tratta di suicidio o disgrazia? Stelios in gioventù era un vincente, ma negli anni si era trasformato in un lupo solitario, amava vagare per boschi e scogliere e forse l’ultima escursione gli è stata fatale. Sull’isola, piccola e pettegola, tutti si conoscono e i vari abitanti godono di un primo piano per commentare e raccontare i loro rapporti con la vittima. Mentre Pighì cerca di riavvolgere il filo dei ricordi, per scoprire dettagli antichi che offrano un senso alla morte del marito. «Perché il passato a volte si comporta come un veicolo che continua a sbandare lungo la linea del tempo?»: la metafora automobilistica non è casuale, la donna di mestiere fa il meccanico e proprio nella sua officina troverà la forza di sopravvivere.