Corriere della Sera - La Lettura

Sulle tracce di Pavese nel suo hotel scoprendo che l’amore non ha inizio

- DANIELE PICCINI

La poesia polacca del Novecento ha uno stigma di leggerezza e insieme di segreta densità, come nel caso del compianto Adam Zagajewski. Di questa tradizione si veste, come di un manto familiare, anche Jarosław Mikołajews­ki (Varsavia, 1960), benemerito per le sue traduzioni dall’italiano in polacco, da ultimo quella della Commedia di Dante. E in effetti si tratta di un poeta che si ispira da appassiona­to anche a Pavese o Sbarbaro, che gli suggerisce il titolo della raccolta Sciocche lacrime. In essa, da poco edita in Italia (senza testo originale a fronte), troviamo una poesia che avviene: ecco il carattere fondamenta­le di questa scrittura, anche quando l’autore si mette sulle tracce dell’ultima notte di Pavese all’Hotel Roma di Torino o quando riflette filosofica­mente sull’inizio. È una poesia erratica, aperta (quindi vulnerabil­e, osserva Tiziano Broggiato): la stessa costruzion­e dei testi è dinamica, in transito, come incapace di assestarsi. Una poesia che asseconda moto cosmico e pensiero, in modo da far conflagrar­e logos e caos. L’entropia sembra essere il principio strutturan­te del discorso di Mikołajews­ki, che non finisce di meditare sull’amore come mare dell’essere che tutto contiene: «Amore non ha inizio ma egli stesso/ è inizio […]». Dal disordine si fa strada il pensiero d’un’«amicizia santissima» che nonostante tutto il poeta offre al mondo.

 ?? ?? JAROSŁAW MIKOŁAJEWS­KI Sciocche lacrime Traduzione di Barbara Sosnowska, Roman Sosnowski e Leonardo Masi, con un’intervista all’autore, prefazione di Tiziano Broggiato ALGRA EDITORE Pagine 139, € 12
JAROSŁAW MIKOŁAJEWS­KI Sciocche lacrime Traduzione di Barbara Sosnowska, Roman Sosnowski e Leonardo Masi, con un’intervista all’autore, prefazione di Tiziano Broggiato ALGRA EDITORE Pagine 139, € 12

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