Corriere della Sera - La Lettura
Interno borghese con sorelle e fratello
Portato sulle scene a Salisburgo e a Vienna nel 1986, Ritter, Dene, Voss costituisce a detta di molti il vertice della produzione drammaturgica dello scrittore austriaco Thomas Bernhard (1931-1988). Quodlibet lo propone ora nella collana Storie con la traduzione di Luigi Reitani per l’adattamento drammaturgico di Elena Sbardella (pp. 149,
14,50): la cura è dello stesso Reitani, l’illustre germanista scomparso l’anno scorso. La pièce ruota intorno a un pranzo di famiglia in una «villa signorile nel quartiere viennese di Döbling». Protagonisti sono le parole e i gesti di due sorelle e di un fratello tornato a casa dopo un periodo di degenza in un ospedale psichiatrico. Bernhard, critico feroce delle ipocrisie della famiglia e delle convenzioni sociali, gioca con la biografia del filosofo Ludwig Wittgenstein (1889-1951) ma va oltre: «Nulla si oppone — scrive Reitani nel saggio conclusivo, Bignè viennesi fragranti — a una lettura di Ritter, Dene, Voss come tragedia familiare borghese» che «culmina con un caffè digestivo» e con «lo scioglimento dell’intreccio» affidato a «un climax travolgente».