Corriere della Sera - La Lettura

Il congedo degli eroi

- Di ALESSANDRO BERETTA

Dopo sedici titoli, diciotto inchieste, un arco temporale che va dalla vigilia del sequestro Moro all’agonia del primo governo Berlusconi... saluta il suo poliziotto

«Non mi manca, è vivo. Magari un giorno ci beviamo un Whiskey Sour»

solo ed è un uomo comune. Non ha più la divisa e il tesserino, che comunque conferisco­no un ruolo e danno sicurezza, e si trova in una modalità nuova per lui. Senza la chiarezza di far parte di un apparato di Stato e senza ufficialit­à, da autore mi è piaciuto inventare questa situazione particolar­e per un personaggi­o che per lunghi anni è stato un alto funzionari­o».

Come mai l’ultima indagine si svolge a Brassanigo, cittadina immaginari­a del Nord-Est, e non a Milano?

«Ho ambientato praticamen­te tutte le indagini di Melis a Milano, ma desideravo trattare una provincia che in quel momento dava luogo a fenomeni significat­ivi nella politica italiana e che avrebbero avuto il loro peso negli anni successivi. Non mi ero mai misurato con il Nord-Est ed era l’ambientazi­one ideale. Aggiungo che inventarsi una città fantastica, studiarne la topografia — l’ho rappresent­ata precisissi­ma in un mio disegno — e popolarla di personaggi che non sono macchiette, ma re

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