Corriere della Sera - La Lettura
Marmo del cielo e Pietà del mare
In mostra a Roma dodici opere dello scultore tra queste la rappresentazione di un feto che aveva viaggiato nella Stazione spaziale internazionale e i suoi lavori ispirati all’immigrazione
La scultura come «esercizio di comunicazione»: se per Michelangelo (tanto per citare un gigante che mette d’accordo tutti) la sfida con la materia era «per forza di levare», alla ricerca dell’anima neoplatonica incarcerata nei corpi; per Jago, 34 anni, all’anagrafe Jacopo Cardillo, è un processo linguistico: «Modellare l’argilla dà la possibilità di aggiustare e tornare indietro, quando scolpisci il marmo ogni colpo che dai sarà anche l’ultimo... un po’ come succede con le parole, strumenti da utilizzare in modo sapiente». Originario di Frosinone, «The social artist» — epiteto che si è guadagnato grazie all’autonarrazione sui social («Non lavoro con le gallerie») — sarà protagonista di una personale nelle sale di Palazzo Bonaparte, a Roma, con 12 lavori del suo percorso.
Figlio di un’insegnante di educazione artistica, scopre la sua vocazione da bambino, durante una gita scolastica: «Ricordo la visita alla cappella Sansevero, a Napoli: Il Cristo velato era protetto da una recinzione, non seppi resistere alla voglia di toccarlo e, giustamente, venni redarguito. Il fotogramma si è impresso nella memoria per trasformarsi, molti anni dopo, nell’idea di realizzare un’opera che trasmettesse quella sensazione». La sua versione, Il figlio velato esposto nella chiesa di San Severo fuori le Mura nel rione Sanità, risale al periodo in cui Jago inizia a frequentare il capoluogo partenopeo, tra il 2016 e il 2017: «Volevo utilizzare l’immagine per raccontare il dramma dei migranti, dei bambini morti nel Mediterraneo coperti da teli sulla spiaggia». Nel frattempo, la città diventa la sua fucina creativa: «Napoli è un luogo centrale nella mia vita, è il futuro. Credo che ogni artista dovrebbe trascorrere un periodo napoletano, capisci veramente che cosa sia la creatività applicata alla vita: la stratificazione sociale e la ricchezza culturale tramandata attraverso i secoli sono spontanei, come un albero che nasce rigoglioso e dà frutto perché ha radici nella sua terra. A Napoli, la bellezza ha diritto di cittadinanza».
L’altro luogo dal quale si sente subito attratto è New York, dove arriva nel 2018 per esporre all’Armory Show: «Non ero mai stato negli Stati Uniti e fu amore a prima vista. Si è aperto un affaccio improvviso su una dimen