Corriere della Sera - La Lettura
La folle sfida all’arte: non guardarla ma abitarla
Colate di pigmento arcobaleno, di Ian Davenport, sulle scale tra piano terra e primo piano. Ambienti di Lucio Fontana (1968) e Gianni Colombo (1970). Thomas Hirschhorn che «sfonda» un soffitto. Janet Echelman che sceglie di far sbocciare giganteschi fiori sulla testa dei visitatori. Alfredo Pirri che riveste il pavimento con specchi calpestabili su cui si riflette il cielo di Roma. Le scale interne popolate dalle quindicimila farfalle nere di Carlos Amorales. David Allen Burns e Austin Young (sopra) che hanno rivestito con stoffe e carta da parati la sala delle Sibille. Un’energia straripante reinventa gli spazi interni (ma anche quelli esterni) del cinquecentesco Chiostro del Bramante, a Roma, dove fino all’8 gennaio 2023 si visita la mostra Crazy. La follia nell’arte contemporanea (chiostrodelbramante.it). Follia da intendersi come esplosione creativa. «L’obiettivo non è guardare delle opere ma abitarle», spiega il curatore, Danilo Eccher. Con annesso invito al visitatore a immergersi nelle 21 opere di questa pazza pazza arte. (edoardo sassi)