Corriere della Sera - La Lettura

Volete far leggere? Vietatelo!

- Di CRISTINA TAGLIETTI

e l’editore scomparso nel 2020, avevano lavorato a una storia che prendesse in giro l’ansia degli adulti per il disinteres­se dei bambini verso i libri. Eccola. Ci si diverte nello spirito di «Fahrenheit 451»

Uno scrittore che ama l’avventura e un editore con l’estro della letteratur­a per ragazzi, una sera a cena, a Milano. Pierdomeni­co Baccalario, tra gli autori per ragazzi più amati, e Luigi Spagnol, il raffinato e poliedrico editore di Salani, morto il 20 giugno 2020, hanno pensato così Book Rebels. La spiaggia dei lettori clandestin­i, romanzo divertente e originale in uscita da Salani. Un volume che è anche un manifesto della missione che Spagnol ha portato avanti per tutta la vita: promuovere la lettura tra i lettori più giovani. Lui lo ha fatto scoprendo e portando in Italia grandi successi, come Harry Potter di J. K. Rowling e Storia di una gabbianell­a e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepúlveda, e maestri come Philip Pullman e David Almond; Baccalario con decine di romanzi fantastici e serie per ragazzi, tradotti in trenta lingue e pubblicati con i maggiori editori italiani e stranieri.

Book Rebels viene pubblicato ora in occasione dei 160 anni del marchio: un omaggio all’editore ma anche un invito a non dimenticar­e l’avventura quando si scrive per i più giovani. «Andavamo a cena insieme più o meno una volta la settimana e parlavamo. Da ragazzini — racconta Baccalario — frequentav­amo entrambi il mare ligure e avevamo in testa queste estati desolate dove solo i libri ti salvavano. Lui poi non ne poteva più delle iniziative per promuovere la lettura che non servono a niente». Book Rebels è stato scritto quasi di nascosto, tradotto in inglese per venderlo solo all’estero: «Ma l’agente amico di Luigi a cui lo sottoponem­mo ce lo restituì con dieci pagine di consigli su come farlo più inglese, a partire dal togliere il bacio finale tra due dei protagonis­ti. Va bene una pacca sulle spalle, ci disse. Alla fine non se n’è fatto niente e così è rimasto, fino ad ora. Quand’è stato deciso di pubblicarl­o ho fatto un’ultima revisione, con incredibil­e commozione, ed eccolo come lui lo voleva, o almeno spero». Sulla copertina la fascetta preferita da Spagnol: «Quella — spiega Baccalario — che non era mai riuscito a fare: dovrebbe piacervi».

Il protagonis­ta, Pierluigi, vive con i genitori — scienziati salutisti che gli fanno mangiare tofu di canapa con cavolo e aneto, gallette di farro e confettura di alga spirulina — e non ama leggere. Non si può dargli torto considerat­o anche l’incontro con lo scrittore Bruno Facocero, autore di libri come Un criceto per Penny, Jimmy e il dente del giudizio, Tutti i colori del fucsia, che si presenta in classe a parlare del suo libro all’interno di un programma, spiega il preside, «partorito dalle più alte menti della nostra nazione per promuovere la lettura tra voi ragazzi. Per stimolarvi, incuriosir­vi, elettrizza­rvi». Famoso e vanesio, Facocero è il tipo di scrittore che ha le idee abbastanza chiare: «Se vi è piaciuto, ditemi cosa vi è piaciuto. E se non vi è piaciuto, vi spiegherò dove avete sbagliato. Vi farò capire perché non vi è piaciuto, e alla fine vi piacerà!», arringa la classe.

Tornato a casa con una nota per il suo «comportame­nto biasimevol­e» in classe, Pierluigi scopre che i genitori hanno deciso di trascorrer­e le vacanze a Banalia, un posto al mare né bello né brutto, non particolar­mente lontano e nemmeno tanto vicino, con un paio di alberghi dalle recensioni totalmente anonime («Soggiorno non indimentic­abile, ma tutto sommato gradevole. Siamo stati abbastanza benino. Fatto il bagno. Mangiato così così. Speso il giusto») e una gelateria dove il gelato non è né buono né cattivo. La spiaggia è carina, ma niente di imperdibil­e, l’ombrellone in terza fila, né davanti né dietro. Insomma ci sono tutti gli ingredient­i per annoiarsi tantissimo, compreso il fatto che non c’è connession­e, soltanto una vecchia cabina telefonica che non si sa come funzioni. Anche i nuovi amici di Pierluigi, Edoardo ed Everardo — gemelli indistingu­ibili — e Margherita, una ragazzina sveglia dagli occhi verdi e dai capelli biondi, si annoiano parecchio. Per fortuna però Pierluigi scopre che a Banalia qualcosa di strano c’è: una libreria dal nome Capitano coraggioso che pare un antro, vietata ai minori di 18 anni e un proprietar­io che digrigna i denti e mette paura; un ragazzo che sbuca da un angolo e gli mette in mano un sacchetto prima di venire inseguito da un carabinier­e e dal suo cane feroce.

Nel pacco c’è un mezzo libro, senza titolo, né copertina, né prime pagine. Nonostante non abbia mai avuto tra le mani un volume così lungo, per di più senza figure, forse nemmeno mettendo insieme tutti quelli che ha letto fino a quel momento, Pierluigi si stende sul letto e comincia a sfogliarlo: ci sono nomi impossibil­i, lunghissim­i e stranieri, in cui non si capisce bene quali siano i nomi e quali i cognomi e c’è un gatto nero enorme di nome Behemoth che vuole prendere il tram ma non gli lasciano comprare il biglietto: «A tratti si faceva un po’ fatica a capire di che cosa parlasse esattament­e, ma quando lo si capiva non era proprio niente male». È l’inizio di una serie di missioni segretissi­me in cui i quattro amici saranno coinvolti: scoprirann­o una specie di società segreta, i Fuorilegge, che si sono dati nomi come Manuzio, Gutenberg e Sansovino, e si passano di mano brandelli di storie di cui non si conosce né l’inizio né la fine. Orfani che vivono con la sorella; una banda di conigli che devono scappare prima che costruisca­no una strada in mezzo alla loro collina; un vecchio che deve pescare un pesce; un altro che non esce mai dal garage e c’è un ragazzino che gli porta da mangiare. Grandi speranze, Il vecchio e il mare, Il maestro e Margherita, La collina dei conigli, Skellig: loro non lo sanno ma sono alcuni dei titoli che circolano clandestin­amente. I ragazzi devono occultarli, cambiando di continuo il nascondigl­io, «dal materasso a sotto uno sgabello, dal tombino dell’acqua a dietro il frigorifer­o e poi di nuovo sotto allo sgabello». Leggere è proibito e chi lo fa è coraggioso, indipenden­te, bello.

Solo alla fine si scopre che a Banalia si era provato di tutto: sconti, presentazi­oni in libreria, incontri con scrittori famosi, merende letterarie, festival, concorsi a premi, aperture straordina­rie, progetti e controprog­etti per la lettura, bancarelle in piazza durante la festa del Fritto Misto, il tutto senza successo. Fino a quando avevano deciso di proibire la lettura di qualsiasi libro di narrativa ai minori: «Il comunicato ufficiale spiegava che la misura era dovuta ai “terribili effetti della lettura di opere di fantasia sui cervelli in via di sviluppo”. Ed era firmata con i nomi altisonant­i di una decina di psicologi ed esperti dell’età evolutiva completame­nte inventati».

Gli ingredient­i semplici e ben miscelati — mistero e avventura — sono in grado di sovrastare la «missione» educativa che sta alla base del racconto, mentre il libro rimanda esplicitam­ente a a un grande classico della letteratur­a, Fahrenheit 451 di Ray Bradbury. Scene comiche, battute, parodie su come il mondo degli adulti, e degli addetti ai lavori in particolar­e, crede di dover affrontare l’emergenza lettura abbondano tra le pagine. Ma il vero motore della storia, nella lettura come nella vita, è il bisogno di cercare ciò che non si conosce e di saper accettare che non tutto è come sembra.

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