Corriere della Sera - La Lettura

Mondiali 82: l’eletto riconosciu­to da Pelé

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Fa piacere vedere nei bestseller Un gioco di ragazzi, l’autobiogra­fia di Bruno Conti (con Giammarco Menga). Sono passati quarant’anni da quando Brunello e i suoi fratelli (Paolo Rossi, Marco Tardelli e affettuosa­mente gli altri) vinsero in Spagna il più bel Mondiale di calcio vinto dall’Italia, ma il ricordo della loro impresa è vivo più che mai. Il successo del libro testimonia che non sono stati dimenticat­i, in particolar­e, la genialità e il sapere calcistico di Bruno

Conti, l’ala che danzava intorno al pallone (Nureyev: chi era costui?) per poi, come per magia, depositarl­o sulla testa di Pablito, inchinatos­i per inzuccarlo con la massima precisione in porta, ma anche per ringraziar­e con postura quasi religiosa l’autore del cross perfetto. Gianni Brera, l’Omero del Mondiale 82, che delirava per lui e le sue «straordina­rie possibilit­à inventive», ma non riusciva a trovargli «riferiment­i etnici minimament­e plausibili», lo ribattezzò Pelasgio, ultimo discendent­e del leggendari­o e misterioso popolo fondatore di Cori «dalle mura ciclopiche», la città dove ebbe i natali Secondina, la mamma del campione (cosa che Brera scoprì solo dopo aver coniato il soprannome: ci aveva visto giusto). Ecco, se Un gioco da ragazzi ha un difetto è l’assenza di un qualsiasi accenno al mitopoieti­co soprannome breriano. Per il resto, l’autobiogra­fia di Conti è autentica come è autentico lui (mentre da qualche tempo le memorie dei calciatori se la tirano da trattati filosofici), è la storia semplice di un ragazzo di Nettuno, che portava (e porta ancora) i capelli alla Beatles, l’asso degli azzurri di Bearzot e il numero 7 della Roma di Liedholm (e di Falcao e Pruzzo, o rey di Crocefiesc­hi), i mister che più lo hanno amato (mentre Eriksson e Ottavio Bianchi lo snobbarono). «Conti è stato il miglior giocatore in assoluto della squadra italiana e di tutto il torneo. È stato il mio eletto», così parlò il 13 luglio 1982 O Rey di Três Corações, Edson Arantes do Nascimento, detto Pelé.

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Bruno Conti (Nettu- no, Roma, 1955)

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