Corriere della Sera - La Lettura
La bellezza non ha età (O forse sì, ha cent’anni)
Il volto del tempo Arianne Clément dedica tutte le sue energie di fotografa a ritrarre donne e uomini anziani «Perché conservano un grande fascino. E perché voglio combattere i pregiudizi». Una sua mostra sta girando il Canada
«Ese al di là dei tratti e dei segni del tempo, la bellezza fosse qualcosa di più duraturo? Qualcosa di non associato al suo appassimento — quello che comunemente riteniamo il suo appassimento — ma fosse un modo di essere che si può coltivare e insegnare e riarticolare nel tempo? Una bellezza, in sostanza, che loda la diversità dei corpi e dei volti e i differenti modi di essere». La fotografa Arianne Clément, canadese, si è consacrata all’esplorazione della cosiddetta terza età per celebrarla contro ogni pregiudizio.
In 100 anni, l’età della bellezza, suo primo lavoro, sono le donne centenarie a prendersi la scena. In bianco e nero con una luce naturale che restituisce intimità, amore, accettazione di corpi che portano i segni del tempo, attraverso i piccoli rituali quotidiani per prendersene cura, si svela tutta la forza della vitalità di queste persone. E Clément ne cattura e trasmette la natura fuori dagli stereotipi. «Di solito — racconta — le ritraggo a casa loro. Ma le incontro prima. Mi prendo tempo per osservarle, per parlare, vederle muoversi, agire. Il mio obiettivo è cogliere e comunicare la loro essenza. Provo a intendere come vogliono essere raffigurate. Le ascolto volentieri; questo mi ha reso consapevole delle sfide dell’invecchiamento. Provo gratitudine per avere potuto condividere tempo con loro».
C’è bellezza nell’invecchiamento e ci sono molti modi per invecchiare. Attraverso queste donne, Clément pone l’accento su un fascino raramente messo in evidenza. Il progetto 100 anni, l’età della bellezza è nato nel 2016 grazie a una borsa di studio del Conseil des Arts du Québec. Tutte le donne ritratte sono canadesi, nonostante nel frattempo Clément abbia incontrato molte persone centenarie in tutto il mondo per il lavoro Come vivere 100 anni ;epoi L’arte di invecchiare ;e poi ancora Blue Zones.
Blue Zones in particolare, la documentazione più recente, prende spunto dalle aree del mondo in cui la concentrazione di centenari è sopra la media e si studiano i segreti della longevità: una vita semplice; una dieta sana; una rete di sicurezza sociale o familiare; attività fisica e intellettuale quotidiana. I due scopritori e studiosi delle Blue Zones sono Michel Poulain, demografo ricercatore dell’Università di Tallin in Estonia, e Gianni Pes, epidemiologo dell’Università di Sassari.
Arianne Clément ne è venuta a conoscenza e ha scelto di incontrare i centenari delle «zone blu» per contribuire con le immagini alla documentazione di questi luoghi. Una selezione di suoi lavori, con il titolo Aging and Beauty («Invecchiamento e bellezza»), è in mostra e viaggia in tre città del Canada (Sherbrooke, ancora fino al 22 aprile; Montréal dal 13 giugno al 4 luglio; Québec City dal 9 al 23 agosto) per accompagnare le ricerche di Mélanie Levasseur e Dany Baillargeon, docenti dell’Università di Sherbrooke presso il Reasearch Center on Aging e componenti dell’associazione che si adopera per modificare la percezione sull’invecchiamento e generare comportamenti inclusivi.