Corriere della Sera - La Lettura
L’età di mezzo che disorienta alunni e prof
Parlano gli insegnanti di quella che da tempo si chiama scuola secondaria di primo grado. Ma, dice Grazia Paladino, «a parte il nome non è cambiato niente»
«La scuola media da tempo non si chiama più così, ma scuola secondaria di primo grado, eppure, a parte il nome, non è cambiato niente»: la sintetizza così Grazia Paladino, 56 anni, insegnante di lettere da 17, ora in servizio alla Falcone di San Giovanni La Punta, Catania. Per Paladino tutti i problemi di questa fascia di istruzione sono legati al fatto che «in un periodo così breve ci sono cambiamenti così rapidi nei ragazzini, e non è prevista una figura di supporto psicologico che sostenga studenti e docenti». Non a caso, sottolinea, di sostegno avrebbero bisogno anche gli insegnanti, perché un aspetto sottovalutato è quello della «formazione dei docenti: a parte le ore minime approvate dal consiglio all’inizio dell’anno, la formazione è lasciata molto alla libera iniziativa degli insegnanti. E io — aggiunge — lo so bene. Mi occupo di formazione da anni: la differenza tra gli insegnanti che si mettono in gioco e quelli che subiscono le ore di formazione è enorme».
Il punto è che «il mondo delle scuole medie è un mondo eterogeneo, con differenti orari, progetti, caratteristiche»,