Corriere della Sera - La Lettura
VERSACCI SATANICI: IL METALLO NERISSIMO DEL ROCK NORVEGESE
Mostra il lato oscuro — nichilista e antisociale — la ricerca musicale sviluppatasi in Norvegia tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta. Svelerà segreti e misteri del black metal norvegese, permeato di maledettismo e spirito anticonformista, l’evento Northern Chaos Gods, a cura di Federico Bernocchi, conduttore e autore radiofonico e tv (il 1° maggio alle 18). Sarà un racconto a tinte noir della rivoluzione sonora emersa nella nazione scandinava tra dischi, concerti, suicidi, chiese bruciate ed esoterismo satanista. Suoni e temi del «metallo nero» rappresentano l’espressione più estremista dell’atteggiamento antisistema, critico nei confronti della globalizzazione, della generazione X. Se non fosse che in Norvegia la ribellione ai modelli del capitalismo occidentale vira al solipsismo misantropo e occultista, trasformandosi in un ambiente ristretto dai risvolti inquietanti. Tra le band seminali i Mayhem, che erano soliti salire sul palco con il viso truccato di bianco e gli occhi cerchiati di nero simil zombie, esibendo teste di maiali impalati da lanciare poi sul pubblico. Nell’aprile 1991 Dead, il cantante, si tolse la vita a Oslo nell’appartamento che condivideva con gli altri componenti del gruppo, il chitarrista Euronymous e il batterista Hellhammer. Si ispira invece a un termine del linguaggio nero di Mordor (uno dei regni nell’universo fantasy di Tolkien) il progetto Burzum (oscurità), avviato nell’88 da Varg Vikernes e descritto dall’autore come «un incantesimo» intriso di atmosfere cupe e cultura pagana. L’ultima controversia legata agli Immortal, formatisi a Bergen nel 1990, riguarda invece la disputa legale sulla paternità del nome tra il batterista Horg e il cantante-chitarrista Demonaz. L’album d’esordio, Diabolical Fullmoon Mysticism, evoca un mondo immaginario governato da Mighty Ravendark ovvero «Il corvo scuro».