Corriere della Sera - La Lettura
Un mese di teatro, una visione sul mondo
Aquasi vent’anni dall’ultimo festival internazionale, il Piccolo Teatro di Milano torna ad aprirsi al mondo. Presente indicativo: per Giorgio Strehler (paesaggi teatrali) è la rassegna (4-31 maggio, piccoloteatro.org) che chiuderà le celebrazioni per i 100 anni dalla nascita di Strehler e che porterà in città il meglio della scena europea e mondiale. Per fare qualche nome: Christiane Jatahy, i collettivi Dead Centre e FC Bergman, Pascal Rambert, Marcus Lindeen, Sergio Blanco. Spiega il direttore del Piccolo Claudio Longhi: «Sulla falsariga dell’esperienza di Strehler, architetto del futuro del teatro e della sua Milano, il festival accoglie, proprio nel mese di maggio in cui tutto ha avuto inizio (il 14 maggio 1947 Strehler e Paolo Grassi fondarono il Piccolo con lo slogan “Un Teatro d’arte per tutti”, ndr ),i protagonisti della scena europea, ma non solo, per passare in ricognizione le proposte che il mondo del teatro sta oggi elaborando in rapporto alla storica transizione in corso». Grazie alla costellazione di percorsi che tessono la trama del festival, riflette Longhi, «si staglia, centrale, il potere dell’arte e della cultura in quanto energie motrici del cambiamento, elementi di rinascita e innovazione. Arte e cultura custodiscono gli strumenti e indicano le rotte per mantenere uno sguardo lucido e critico, sempre pronto a mettersi in discussione, restituendo al linguaggio la forza di demistificazione e la capacità di nominare il reale che lo contraddistinguono».