Corriere della Sera - La Lettura
L’orrore dolce dell’isola in tempesta: c’è ancora la gemella che non c’è più
Possiede un linguaggio minimalista di natura perturbante, Mia sorella, l’esordio di Fosca Salmaso pubblicato dal Saggiatore, la cui storia, solo a prima vista, appare svilupparsi lineare. Dalla morte tragica della sorella gemella Matilde, la giovane Alice, che abita in un’isola flagellata da tempeste e da un’atmosfera di onnipresente inquietudine, non riesce più a trovare la propria dimensione esistenziale.
Abita con la madre in una casa dove rimbombano le sinistre rimembranze della gemella, in ogni piccolo gesto. Ma a tirarla fuori da questa desolante routine, funerea e impassibile, sarà la misteriosa compagna di classe Egle apparsa all’improvviso. Che sia, questo, un incontro benefico o funesto dentro un’isola che non è mai quello che sembra e che cova segreti inattesi?
Mia sorella è un esordio nel quale la semplicità dello stile riesce ad accumulare una fibrillante tensione narrativa dove l’orrore sembra dolce, di primo acchito, e invece riesce a impaurire attraverso una graduale solidità in potere di distorcere la realtà.
Con intelligente e misurata passione, Fosca Salmaso, risulta aver letto e masticato i romanzi psicologici di Joyce Carol Oates — come Acqua nera — ma, in particolare, un libro come Lizzie di un’altra grande autrice americana, Shirley Jackson.