Corriere della Sera - La Lettura
Wetlands salpa con Westerman
Sostenibilità sociale e ambientale e sfide dell’Antropocene. Sono questi i temi principali attorno ai quali ruota il nuovo progetto editoriale wetlands, che si colloca nei territori di intersezione tra fiction e non-fiction. Oltre ai temi già citati, la nuova casa editrice — che prevede 15 testi in uscita tra il 2022 e il 2023, e poi circa 10 nuovi titoli all’anno per il futuro — promuove anche lavori legati a temi di carattere urbanistico, sociale e culturale. Al centro del progetto c’è la città di Venezia, metafora di problematiche e soluzioni di valenza globale. Gli autori wetlands sono perlopiù internazionali: fra quelli previsti nel biennio 2022–2023 figurano infatti Frank Westerman (nella foto), Régis Debray, Tash Aw, Isham Matar, Robert Davis, Claire Judde de Lariviere, Giandomenico Romanelli, Costanza Jesurum.
La proposta editoriale è articolata in tre collane: Mude (libri prevalentemente di autori stranieri, che mettono in relazione Venezia con altri luoghi/ realtà del mondo), Fondamenta (libri che parlano della città di Venezia, della sua storia e del suo ambiente, da prospettive sempre originali), Barene: testi di environmental humanities (in collaborazione con l’Università di Ca’ Foscari). Wetlands è un’impresa no profit «che si ispira a principi di eguaglianza, partecipazione, valorizzazione delle diversità, rispetto dell’ambiente, pluralismo culturale» ed è un progetto carbon neutral (le copertine sono stampate in alga carta) e a filiera locale. Le prime tre uscite (26 maggio) sono: Contro Venezia di Régis Debray, Dittico idraulico. Venezia, il Vajont e Il sorriso del salmone di Frank Westerman, Il giocattolo del mondo. Venezia nell’epoca dell’iperturismo di Robert Davis. L’olandese Westernman (1964), autore anche di Noi, umani (Iperborea, 2022), presenterà il nuovo libro a Incroci di civiltà (venerdì 27 maggio, ore 12, auditorium Santa Margherita) con Giulio Boccaletti e Shaul Bassi.