Corriere della Sera - La Lettura

Tutte le varianti di corpo e spirito Azuma, un giapponese a Milano

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Nato in una famiglia di fonditori di bronzo da generazion­i, Azuma Kengiro (Yamagata, Giappone, 1926-Milano, 2016) non poteva sottrarsi a quel destino, ma il percorso per arrivarci è stato lungo, ricco e vario. Dopo essersi iscritto alla Tokyo University of the Arts, arriva a Milano grazie a una borsa di studio e diventa assistente personale dello scultore Marino Marini. E proprio dal suo maestro viene l’input a studiare, esplorare, riscoprire attraverso l’arte le sue radici giapponesi: quadri, disegni, progetti site specific e soprattutt­o sculture in bronzo. Anche i temi con cui si confronta sono i fondamenti della cultura nipponica e della filosofia zen: mu (il vuoto) e yu (il pieno), il corpo e lo spirito, la materia e l’anima, la luce e il buio. La mostra Kengiro Azuma. Continuità, lo scorrere della vita, curata dal figlio Anri Ambrogio Azuma e da Federica Minesso, allestita nel cortile e nelle sale della Pinacoteca Civica di Como, fino al 23 ottobre (visitcomo.eu; sopra: Mu Mu California 1, 1966, particolar­e), ripercorre un originale percorso artistico che spazia tra forme in cui l’armonia nasce da asimmetria e disequilib­rio, tra superfici che vivono di incastri e di contrasti (severino colombo)

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