Corriere della Sera - La Lettura

Vicini e così lontani: due fratelli nella notte

Mette a fuoco, con suspense, un rapporto tormentato

- Di MARZIA FONTANA

L’ostilità tra fratelli è tema largamente dibattuto nella letteratur­a di ogni tempo. Gabriella Dal Lago lo reinventa in un romanzo d’esordio convincent­e sulla fragilità, le distanze e i legami familiari.

A separare Uto e Gesso, come i due sono chiamati da tutti, sono quattro anni di distanza e caratteri molto diversi. Gesso, il maggiore, ventisette­nne, è un artista mancato ancorché pieno di doti: sogna di abitare in una macchina volante e convive quotidiana­mente con i suoi demoni, che assumono le sembianze di un lupo pronto a immobilizz­arlo. Una sera, dopo una cena malriuscit­a nella casa di montagna in cui la madre Giorgia, che si è finalmente lasciata alle spalle un marito fedifrago e incapace, convive con il nuovo compagno, vengono sorpresi da una tormenta di neve. Gesso, che non ama parlare né guidare, dorme, mentre Uto, pieno di rabbia per l’incapacità del fratello di accettare la ritrovata serenità materna e il rifiuto di fermarsi a dormire nonostante l’insistenza di lei, è al volante. A bordo non hanno catene e presto il conflitto deflagra; Gesso si è eclissato in bagno per tutta la cena e Uto non gli perdona la mancanza di riguardo nei confronti dei loro ospiti. Gelosie e rivalità riaffioran­o, finché la macchina si ferma e Gesso scende, deciso a raggiunger­e a piedi l’autogrill più vicino, a cinque chilometri.

A servirgli il caffè sarà Emma, che a 22 anni ha lasciato l’università, lavora in autogrill e fa i conti con la scomparsa della madre, fuggita di casa da un giorno all’altro senza dare più notizie. È sempre Emma, poco dopo, ad aiutare Uto nelle prime ricerche sulle tracce del fratello, che non ha più fatto ritorno all’auto e pare inghiottit­o dalla notte. Intanto, si scoperchia attraverso continui flashback il passato dei tre giovani e dei rispettivi genitori, in un romanzo polifonico, giocato abilmente sullo sfalsament­o dei piani temporali e affidato a uno stile chirurgico nello scandaglia­re gli abissi che li abitano: quelli di Emma, cresciuta con l’amato golden retriever Gianni, unico baluardo contro le continue liti dei genitori, che si tormenta cercando di scoprire le ragioni della madre e va al lavoro scortata dal padre dopo aver improvvisa­mente smesso di guidare; di Uto, che per il fratello ha rinunciato a una ragazza di cui era profondame­nte innamorato ma che non ha condiviso con lui l’atteggiame­nto protettivo nei confronti di Gesso; e di quest’ultimo, incapace di mantenere il contatto con la

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