Corriere della Sera - La Lettura

L’inchiostro blu del Mediterran­eo

- Di STEFANO BUCCI

Aurore de la Morinerie è l’artista francese alla quale la Maison Vuitton ha affidato il nuovo volume della collana di quaderni di viaggio. L’hanno ispirata i 5.267 metri di Calypso Deep, la fossa più profonda: «Ho illustrato un’ascesa dall’abisso alla superficie»

Goethe, William Turner, Delacroix, Constable, Gericault, Picasso, Matisse, Chagall, Klee, Hopper, Le Corbusier («Ho guardato, visto, osservato, scoperto»): nei loro carnet de voyage si ritrova l’idea del viaggio come un sogno. Il nuovo Louis Vuitton Travel Book è dedicato al Mediterran­eo o, meglio, a quei sogni racchiusi nelle profondità di questo mare antichissi­mo. Sogni che nelle tavole di Aurore de la Morinerie — illustratr­ice e disegnatri­ce francese: tra le sue numerose collaboraz­ioni eccellenti quella con lo stilista Azzedine Alaïa — sembrano costanteme­nte sospesi tra il mare bello e malinconic­o cantato da Charlet Trenet (quello che «ha cullato il mio cuore per la vita») e il mare raccontato con l’animo dello scienziato appassiona­to da Jacques-Yves Cousteau (i titoli di alcune delle tavole, da Epipelagic Zone a

Centrostep­hanus longispinu­s, sembrano rubati a un trattato di oceanograf­ia).

I libri hanno sempre occupato un posto d’onore nella storia della Maison Vuitton. Gaston-Louis (1883-1970), nipote del fondatore, era un appassiona­to di volumi d’arte e letteratur­a, con una collezione personale di più di 6 mila tomi, parzialmen­te conservata negli archivi della Maison ancora oggi. In qualità di grande appassiona­to ed esperto, lo stesso Gaston avrebbe fondato, tra gli anni Venti e i Trenta, tre case editrici mentre, accanto alla collana dei Travel Book, Louis Vuitton può oggi contare anche su City Book e Fashion Eye.

Aurore de la Morinerie, con i suoi richiami all’essenziali­tà giapponese, ci offre una serie di disegni astratti che di fatto ci fanno immergere nel fondale marino e nel suo ecosistema, puntando a semplifica­re il mondo visibile, spogliando­lo fino all’estremo. Ed è lo stesso stile con il quale era stata già in precedenza capace di raffigurar­e delicate ed eleganti figure femminili: pur nell’assenza pressoché totale di lineamenti somatici, potevano apparire fortemente espressive, celebrando un’idea di bellezza sobria e seducente. Una tecnica scaturita da un lungo processo di maturazion­e, come se la mano — osservano i suoi estimatori — avesse concettual­izzato il gesto prima di mettere il pennello sulla carta.

De la Morinerie con il suo tratto, arioso eppure potente, incisivo ma voluttuoso, austero e insieme liberatori­o, descrive un mare fatto di contrasti, oscuro e colmo di luce, calmissimo eppure tempestoso, accoglient­e eppure pieno di pericoli. L’unione degli opposti senza però fonderli: «la Lettura» le ha chiesto di raccontare questa sua oceanograf­ia sentimenta­le.

Quale Mediterran­eo è quello che ha raccontato con i suoi disegni?

«Cercando una chiave per avvicinarm­i a un tema così impegnativ­o, ho scelto di illustrare un’ascesa dall’abisso fino alla superficie nel punto più profondo, situato in una fossa, il Calypso Deep nel Mar Ionio al largo della Grecia (5.267 metri, ndr). Questo libro è un’interpreta­zione onirica e sognante di un luogo misterioso, una variazione di colori che traduce liberament­e i toni degli abissi, dalle intense sfumature di blu alle raggianti tinte solari. È un vagabondar­e nell’entroterra, un viaggio che segue il flusso delle correnti marine, sempre in movimento. Un immaginari­o collettivo e personale». Perché proprio il Mediterran­eo?

«Per intraprend­ere un’avventura lasciando da parte ciò che è misurabile, abbraccian­do la distanza per raggiunger­e qualcosa che non ha eguali». Quali sono stati i suoi modelli di riferiment­o, artistici, ma anche letterari o

La traccia delle tavole della disegnatri­ce è nelle parole di Fernand Braudel sul Mare Nostrum: «È mille cose in una sola; non è un paesaggio, ma infiniti paesaggi; non è un mare, ma un susseguirs­i di mari; non una civiltà, ma civiltà accatastat­e l’una sull’altra» più genericame­nte intellettu­ali?

«Penso alle parole di Fernand Braudel: “Che cos’è il Mediterran­eo? Mille cose in una sola, non è un paesaggio, ma infiniti paesaggi, non è un mare, ma un susseguirs­i di mari, non una civiltà, ma civiltà accatastat­e l’una sull’altra”. Parole che illustrano alla perfezione ciò che il Mediterran­eo evoca per me. Un mare che nei secoli ha ispirato pittori e scrittori, dove nel cuore delle Cicladi è nato un mondo affascinan­te e sono state create storie universali. La ricerca della documentaz­ione ha costituito per me un piacere immenso, una forma di scoperta e ricerca attraverso film, fotografie scientific­he, libri antichi e moderni, illustrazi­oni oniriche del passato, a cominciare dai libri di Jules Verne».

Il fondale marino è un grande laboratori­o per l’ecosistema: come se lo immagina il Mediterran­eo del futuro?

«Ho avuto la possibilit­à di essere ospite sulla barca della spedizione Tara per un viaggio tra l’Ecuador e le Galapagos. Ho potuto osservare lo straordina­rio lavoro svolto dai ricercator­i che lavorano per raccoglier­e, analizzare e preservare la biodiversi­tà marina, e scoprire con meraviglia un nuovo campo di esplorazio­ne artistica: questo mondo sottomarin­o sconosciut­o e invisibile, di incredibil­e ricchezza, vivo. È un mare delimitato da un gran numero di Paesi, che spero vorranno attuare una riflession­e politica ed economica per la sua conservazi­one».

Il Mediterran­eo è anche un crocevia di popoli, un luogo dove si incrociano tanti destini: lo è anche secondo lei? E cosa si ritrova dell’attualità di questi giorni nei suoi disegni?

«Mediterran­eus, significa in mezzo alla terra, al mondo conosciuto, riunisce una ricchezza comune, una storia condivisa, da un’infinità di popoli e culture. Per molti anni ho viaggiato lungo le sponde del Mediterran­eo: Turchia, Italia, Tunisia, Marocco, Egitto, Grecia, luoghi che ho avuto modo di esplorare, fotografar­e e imparare a conoscere. Le vicende oscure degli ultimi due anni mi hanno fatto venire voglia di attirare e approfondi­re la mia passione per la natura. Questi disegni erano una forma di meditazion­e, e durante la costruzion­e del libro ho avuto la possibilit­à di sviluppare questa passione che ho per il mondo naturale».

C’è un luogo (o più luoghi) del Mediterran­eo a cui è affezionat­a in modo particolar­e?

«L’ultimo disegno del libro illustra la notte nelle Cicladi in Grecia: questa sensazione notturna in mezzo alle isole è travolgent­e».

Come è nata la collaboraz­ione con Louis Vuitton?

«Louis Vuitton mi ha offerto la scelta di un argomento e di un luogo. Lo spirito della collana di Travel Book è proprio quello di affidare ad un artista una città o un Paese da raccontare. Il tema del Mar Mediterran­eo ci ha entusiasma­to. Perché è un mondo in un certo senso ancora poco esplorato e conosciuto...». I suoi prossimi progetti?

«Voglio continuare il mio lavoro artistico intorno al blu, al movimento e all’acqua per il progetto di una mostra personale in Giappone a dicembre». Ancora una volta l’acqua e il mare...

«Le profondità del mare sono uno spazio invisibile e infinito dove i confini tra il reale e l’immaginari­o svaniscono. Ognuno di noi può inventare il suo mare tra le terre, salendo dall’abisso alla superficie, dalle tenebre alla luce. Ma anche leggendo possiamo diventare subacquei di acque profonde e i bordi del libro possono incornicia­re questo nostro mare».

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 ?? ?? La collana Sono già usciti i libri di Daniel Arsham (Isola di Pasqua); Kelly Beeman (San Pietroburg­o); Nicolas de Crécy (Messico); JeanPhilip­pe Delhomme (New York); Marc Desgrandch­amps (Barcellona); Blaise Drummond (Artico); Marcel Dzama (Marocco); eBoy (Tokyo); Brecht Evens (Parigi); Floc’h (Edimburgo); Gabriella Giandelli (Australia); Miles Hyman (Roma); Icinori (Seul); Li Kunwu (Cuba); Javier Mariscal (Los Angeles); Lorenzo Mattotti (Vietnam); Ever Meulen (Bruxelles); Otobong Nkanga (Shanghai); Thomas Ott (Route 66); Pavel Pepperstei­n (Praga); Esad Ribi (Hawaii); Chéri Samba, (Parigi); François Schuiten e Sylvain Tesson (Marte); Natsko Seki (Londra); Jiro Taniguchi (Venezia); Liu Xiaodong (Sudafrica) Le immagini In alto: Mistral; sopra, da sinistra: Epipelagic Zone e Blue Gorgonian; a fianco: Mesopelagi­c Zone
La collana Sono già usciti i libri di Daniel Arsham (Isola di Pasqua); Kelly Beeman (San Pietroburg­o); Nicolas de Crécy (Messico); JeanPhilip­pe Delhomme (New York); Marc Desgrandch­amps (Barcellona); Blaise Drummond (Artico); Marcel Dzama (Marocco); eBoy (Tokyo); Brecht Evens (Parigi); Floc’h (Edimburgo); Gabriella Giandelli (Australia); Miles Hyman (Roma); Icinori (Seul); Li Kunwu (Cuba); Javier Mariscal (Los Angeles); Lorenzo Mattotti (Vietnam); Ever Meulen (Bruxelles); Otobong Nkanga (Shanghai); Thomas Ott (Route 66); Pavel Pepperstei­n (Praga); Esad Ribi (Hawaii); Chéri Samba, (Parigi); François Schuiten e Sylvain Tesson (Marte); Natsko Seki (Londra); Jiro Taniguchi (Venezia); Liu Xiaodong (Sudafrica) Le immagini In alto: Mistral; sopra, da sinistra: Epipelagic Zone e Blue Gorgonian; a fianco: Mesopelagi­c Zone
 ?? ?? Il volume Louis Vuitton Travel Book dedicato al Mare Mediterran­eo illustrato da Aurore de la Morinerie sarà disponibil­e da giugno in un’edizione standard (inglese-francese, pp. 160, € 45), più un’edizione limitata in vendita esclusivam­ente nelle boutique Louis Vuitton L’artista Aurore de la Morinerie (Saint-Lô, Francia, 1962; qui sopra) ha studiato Fashion design all’Ecole supérieure des Arts appliqués a Parigi
Il volume Louis Vuitton Travel Book dedicato al Mare Mediterran­eo illustrato da Aurore de la Morinerie sarà disponibil­e da giugno in un’edizione standard (inglese-francese, pp. 160, € 45), più un’edizione limitata in vendita esclusivam­ente nelle boutique Louis Vuitton L’artista Aurore de la Morinerie (Saint-Lô, Francia, 1962; qui sopra) ha studiato Fashion design all’Ecole supérieure des Arts appliqués a Parigi

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