Corriere della Sera - La Lettura

L’identikit del pellegrino? Cappello, bastone e bisaccia

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Il pellegrina­ggio come penitenza ma anche come grande allegoria della fede e della vita: un soggetto ricco di codificazi­oni e spunti, quello scelto dalla doppia mostra (anch’essa «itinerante») Sulle orme di San Michele Arcangelo. Pellegrini e devoti nell’arte da Crivelli a Caravaggio che, curata da Stefano Papetti, fino al 13 luglio è al Bastione San Gallo del Santuario di Loreto, per poi far tappa ad Ascoli Piceno e a Senigallia. «L’homo viator — scrive Papetti — vestiva una divisa che gli garantiva ospitalità e protezione»: una dimensione anche iconografi­ca, nella quale si allineano, tra dipinti e stendardi procession­ali, costanti e varianti di una cospicua simbologia (il cappello a larga tesa, il manto, il bastone, la bisaccia, la conchiglia...) intrecciat­a a quella dei santi pellegrini (sopra: Ercole Ramazzani, San Rocco, 1590 circa, particolar­e). Con opere dal Medioevo al Seicento, tra cui spiccano Antonio da Fabriano, Carlo Crivelli, il Guercino. (gian mario benzing)

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