Corriere della Sera - La Lettura

Storia di Luce cioè storia di libertà

Antifascis­mo

- Di VIVIAN LAMARQUE

Quando nacque, il 30 ottobre 1922, i genitori chiamarono la loro bambina Luce perché potesse risplender­e sempre, anche nel buio. E il buio giunse in un baleno: il 30 si concluse la Marcia su Roma e il peggio ebbe inizio. Alza la testa, sottotitol­o La Resistenza narrata ai bambini, di Guia Risari (Gribaudo, pp. 43,

€ 12,90) può molto aiutare gli insegnanti: un’appendice riassume con chiara sintesi quale Italia fa da sfondo alla neonata, alla scolaretta, alla studentess­a e alla giovane donna Luce. Le illustrazi­oni di Paolo D’Altan sono a tinte forti, specchio di quegli anni tragici, invadono la pagina e minacciano la parola proprio come le invasioni e le minacce d’allora. Sembrano prevalere colori di sangue, di morte, ma Luce si chiama Luce e le ultime pagine si fanno luminose. Con una vecchia bicicletta, la ragazza diventa intrepida staffetta partigiana. Sotto i vestiti nasconde documenti pericolosi e nel gelido inverno del ’44 maglioni e calzettoni per i compagni. L’inverno diventa primavera anche nel libro: il 25 Aprile sorridono volti e tricolori e persino lo scolaro più distratto scoprirà perché il 25 è vacanza. Il testo si chiude con le parole Viva la Pace e Viva la Libertà.

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