Corriere della Sera - La Lettura
Fatti i social, s’è rifatta l’Italia
Tra le cose che hanno colpito Filippo Ceccarelli nel suo viaggio nell’Italia social ci sono Giorgia Meloni diventata «un giovane diafano e un po’ ipertiroideo, tipo atto- re americano nevrotico», Luigi Di Maio «un’intrigante coniglietta» e Matteo Renzi «una discreta morettina», grazie all’app russa che muta i maschi in femmine e vice- versa. Lo ha illuminato, poi, la scritta su una saracinesca («Il karma ti farà il culo»), fatto ridere il menu di una rosticceria («L’Asagna 4,80 apporzione»), impensierito le ragazze di MySecretCase, sponsorizzatrici di sextoys in questi termini: «Non raggiungeremo la vera ugulianza (sic, ndr) finché non si parlerà dei ditalini a secco quanto si parla dei pompini coi denti». Infine, il punto di non ritorno è stato quando, in una diretta Facebook del premier Conte dal Parlamento, ha letto tra i commenti che scorrevano: «Laura, ti prego perdonami. TE LO CHIEDO DAVANTI A TUTTA L’ITALIA. Io non volevo andare con tua sorella ma lei ha insistito e ho ceduto». Allora Ceccarelli si è ricordato di quando Radio Radicale diventò Radio Parolaccia, della vecchia goliardia. E, poi, Funari, le televendite, Blob, Paperissima, i cinepanettoni, Alan Ford, Il Giudizio Universale di «Cuore», tutto riciclato via web in un pastone indifferenziato. Dice Carlo Verdone e sembra Pasolini: «Tutti i caratteri si sono appiattiti, omologati. Oggi tutti vestono e parlano allo stesso modo, hanno gli stessi tatuaggi, le stesse scarpe, lo stesso taglio di capelli e usano i pensieri che escono dal Far West di internet». C’è speranza in questo Far West? Forse nel tipo che dice: «Se stai guardando questo video voglio dirti che ti amo. Probabilmente stai pensando: be’, ma tu non mi conosci. Se molte persone riescono a odiare senza un motivo, anch’io riesco ad amare, senza un motivo». Ma forse no. Miliardi di persone «non meritavano la conformazione antropologica di Mark Zuckerberg, un nerd col problema di rimorchiare al campus». Ha detto Zadie Smith. Parole sante. LA PAGELLA