Corriere della Sera - La Lettura
Avventurieri globali e antichi
Raimund Schulz
Il lavoro dello storico tedesco Raimund Schulz si concentra su navigazione, guerra, potere e diritto nell’antichità. A unire i fili di questi temi è appena uscito dall’editore
Keller il volume Avventurieri in terre lontane (traduzione di Alice Rampinelli, Keller, pp. 746, 30) sulle tracce degli antichi marinai che hanno deciso di circumnavigare l’Africa o affrontare l’Atlantico. Storie avvincenti e documentatissime di avventurieri grandi e piccoli, di esploratori e pensatori che, con la loro intraprendenza hanno favorito i progressi della tecnologia, della geografia, della cosmologia. Un grande affresco dell’antichità che parte dall’età del bronzo e arriva al II secolo d. C. , godibile anche da un lettore non esperto. Dentro queste pagine, assieme alle scoperte si trovano anche i sogni di molti esploratori mossi dalla sete di conoscenza. È nell’antichità che nasce la globalizzazione come processo mentale, spiega Schulz, «non stimolata da istanze religiose o politiche: emergeva dall’accanita concorrenza intellettuale dell’epoca e dalla certezza di poter gettare uno sguardo d’insieme sul mondo».