Corriere della Sera - La Lettura
La Ninfa si volta verso i rimpianti di Tiziano ormai anziano
Roma Natura e amore alla Galleria Borghese
Che si tratti — come è stato in passato proposto, tra le varie interpretazioni — di Venere e Adone, di Diana e Endimione, di Dafni e Cloe, oppure di Medoro e Angelica, poco cambia. Il significato di questo Ninfa e pastore, dipinto in tarda età, attorno al 1570-1575, da Tiziano (1488/90-1576) è, infatti, universale. Tratteggiati a pennellate risolute, il giovane con il flauto e la ragazza colta un attimo prima di voltarsi verso il compagno, rappresentano un malinconico rimpianto per un’umanità perduta. Il dipinto — che nella sua storia è passato da Venezia prima in Inghilterra, poi a Vienna — è ora in prestito alla Galleria Borghese di Roma, arrivato dal Kunsthistorisches Museum della capitale austriaca. Uno scambio che è l’occasione per la mostra dossier Tiziano. Dialoghi di Natura e di Amore, dal 14 giugno fino al 18 settembre, curata da Maria Giovanna Sarti. Esposizione che mette in relazione l’opera «viennese» con quelle del maestro cadorino del rinascimento presenti nella galleria romana. Si sviluppa, così, un percorso che unisce le opere tra natura, amore e tempo. La mostra è stata collocata nella sala XX, al primo piano, dove si trovano gli altri dipinti di Tiziano e dei veneti. Ninfa e pastore dialoga idealmente con un’opera strettamente connessa per la tematica del tempo che tutto consuma, Le tre età, qui nella replica seicentesca del Sassoferrato che riproduce una versione romana del dipinto di Tiziano. Del maestro veneto sono presenti il Cristo flagellato eil San Domenico .Il catalogo è edito da Art’em. In questa occasione esce anche il primo numero, dedicato a Tiziano della collana Galleria (De Luca editore) dedicata a opere della collezione Borghese.