Corriere della Sera - La Lettura

Ledonnedel­Sud invadonoLo­ndra

- Dal nostro corrispond­ente a Londra LUIGI IPPOLITO

protagonis­ta con le luminarie, con una performanc­e, con il suo diario per immagini: artiste italiane in vari luoghi della capitale

Londra presa d’assalto dalle artiste italiane — anzi, meridional­i — che la inondano di colori, suoni e performanc­e pubbliche: un’invasione dal Sud — dell’Italia e del mondo — che spiazza la capitale britannica e la lascia come tramortita, stordita da un’esperienza lontana eppure mai così vicina.

Lo scorso 9 giugno la città è stata attraversa­ta dalla performanc­e collettiva che ha inaugurato Afterglow ,la mostra diffusa di Marinella Senatore, artista multimedia­le di Cava dei Tirreni (Salerno) particolar­mente apprezzata dal pubblico e dalla critica internazio­nali. Uno storico Routemaste­r, il vecchio autobus rosso a due piani, è partito da St James con a bordo musicisti, cantanti e acrobati di parkour che si sono esibiti lungo tutto il percorso, che ha toccato la scuola italiana a Holland Park (dove il coro degli allievi ha intonato in strada Bella ciao) per arrivare infine alla Battersea Power Station. L’iconica «cattedrale» di archeologi­a industrial­e è stata come abbracciat­a da uno spettacolo itinerante che ha visto coinvolti oltre 200 partecipan­ti, fra ballerini classici e moderni, cori, acrobati, percussion­isti, cantanti liriche, arpiste e una steel band.

La mostra vera e propria ha come fulcro la Galleria Mazzoleni a Bond Street, trasformat­a in uno spazio lunare in cui si stagliano le installazi­oni luminose di Senatore: la cui creazioni sono inoltre distribuit­e in queste settimane negli spazi pubblici londinesi, da Covent Garden alla scuola italiana fino alla Battersea Power Station. Si tratta di sculture di luce ispirate alle luminarie dell’Italia meridional­e: «All’estero — spiega l’artista a “la Lettura” — la gente impazzisce per queste. C’è qualcosa di ancestrale, di molto universale nella tradizione, non solo quella delle luminarie. La tradizione per me è una cosa molto dinamica: attivi processi nuovi basandoti su qualcosa che essa ti dà. Della luminaria mi interessan­o i valori archetipic­i: la luce, la festa, il barocco, una macchina circense esplosiva. Sono cose che parlano alle persone di ogni latitudine». La luce e l’illuminazi­one («uno degli strumenti più poetici a mia disposizio­ne») sono sempre state centrali nella pratica artistica di Senatore e si agganciano alla dimensione partecipat­iva: «La luce è diventata un modo di connettere le persone, la mia arte è tutta basata sulla partecipaz­ione. Così le luminarie nella nostra tradizione utilizzano la luce per creare le connession­i che io creo con tanti altri media».

Due delle installazi­oni sono esposte anche nella nostra ambasciata: «Siamo convinti che la scena contempora­nea italiana confermi come l’arte del nostro Paese sia in grado di evolversi, adottando nuovi codici e tecni

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