Corriere della Sera - La Lettura

Invece del latte la mamma ti dà il sangue

Dracula e dintorni: la favola gotica di ambientata nel Quattrocen­to

- Di ORAZIO LABBATE

La stirpe e il sangue di Lorenza Ghinelli è una favola gotica avventuros­a che, grazie alle illustrazi­oni di Darkam, si sviluppa visivament­e come due film di Tim Burton: Il mistero di Sleepy Hollow e Nightmare Before Christmas .La trama racconta, grazie a un’interessan­te ricostruzi­one simbolica e metastoric­a, la nascita fenomenica di Dracula, attraverso una narrazione fiabesca non legata propriamen­te all’opera di Bram Stoker. A quel libro si connette soprattutt­o per l’importanza data al sangue come nutrimento vitale, come salvezza contro la morte e, infine, come spunto iconico per creare un’interpreta­zione personale attorno al mito letterario.

La favola di Ghinelli si svolge nel 1442 quando l’esercito ottomano penetra in Valacchia (nell’odierna Romania) incendiand­o buona parte dei villaggi. Da una delle case riesce a fuggire Maria, insieme ai due figli, il debole neonato Radu e la piccola Anna. Il loro disperato cammino è insidiato dalle bestie della foresta e da una terribile fame che li attanaglia senza tregua. A difenderli dall’attacco fatale degli animali selvaggi sarà però un boiardo che li condurrà nel castello di Nicola di Targoviste. All’interno del maniero vivranno in uno stato di schiavitù, oppressi dalla legge dura di Nicola e poi da quella dei figli. Perché il piccolo e fragile Radu riesca a sopravvive­re non basteranno gli scarti di cibo: Maria lo nutrirà di sangue. Sarà quest’anomala ma benefica bevanda a mutare l’indole e la forma di Radu fino a proteggere la madre e la sorella dalle violenze subite? O diverrà, via via, una dannazione non esorcizzab­ile che assicurerà la leggenda paurosa attorno a Vlad Dracul? «Il sangue è il segreto, è il sangue che lo ha reso forte, è il sangue che lo tiene in vita. Gliene dà di fresco quando può, quando non ci sono occhi che scrutano, quando i ragazzi sbattono sul tavolaccio della cucina animali cacciati di fresco. Lo mischia ai pasticci e alle zuppe, per lui soltanto. Quando sono soli, nel buio della stanza, Maria prende il ferro da calza che ha infilato in un minuscolo buco fra le pietre del muro, accanto al letto. Con quello si punge le dita e si lascia succhiare. È così che Radu si addormenta».

Scritto con una lingua cinematogr­afica da pellicola horror d’animazione e una struttura fiabesca intervalla­ta da pittoresch­i disegni orrorifici, La stirpe e il sangue si conferma una novella incalzante animata da uno stile lirico e umbratile. Lorenza Ghinelli riesce inoltre a

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