Corriere della Sera - La Lettura

L’astrattism­o colorato di Scully sa guardare al passato e al presente

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A26 anni dalla mostra ospitata nella Villa delle Rose, Bologna propone al Mambo una nuova ampia retrospett­iva dedicata a Sean Scully (Dublino, 1945), intitolata A Wound in a Dance with Love (Sala delle Ciminiere, fino al 9 ottobre; mambo-bologna.org). La cura il direttore Lorenzo Balbi (main partner la Kerlin Gallery di Dublino), adattando agli spazi del museo civico la retrospett­iva già presentata nella Galleria Nazionale di Budapest e nel Benaki Museum di Atene. Presenta 68 lavori (dipinti a olio, acrilici, acquerelli, disegni e la scultura monumental­e Opulent Ascension, del 2019), dalle prime sperimenta­zioni figurative degli anni Sessanta alle opere minimalist­e dei Settanta fino alla produzione attuale (sotto: Figure Abstract and Vice Versa, 2019, particolar­e). Emerge la singolare capacità di Scully, tra i massimi esponenti della pittura astratta all’insegna del colore, puro e vibrante, di guardare al passato e al presente dell’arte (Matisse, Mondrian, Pollock, Rothko...), facendoli propri in un vivace confronto, visivo ed emozionale, con i dati di realtà. Un confronto che, per stessa ammissione di Scully, non si ferma alla contempora­neità, ma guarda con passione a Cimabue e Morandi. (alessandro martini)

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