Corriere della Sera - La Lettura

LATVARTIGI­ANALE CREÒEROIOM­ERICI

- Di EMANUELE TREVI

C’entra qualcosa anche la television­e, la television­e di allora, se nella nostra memoria il Mondiale di Spagna si è inciso come una specie di canto epico, di saga popolare. Un grande racconto collettivo pervaso di spirito eroico come uno spettacolo dei pupi siciliani

La tv di quei tempi ancora pre-digitali mancava, ovviamente, di tutte le finezze alle quali ci siamo abituati. Oggi noi vediamo un numero di dettagli e inquadratu­re di una partita che nel 1982 nemmeno ci immaginava­mo. Ma quei registi e quei tecnici della vecchia scuola erano dei bravissimi artigiani, avevano quello che si dice uno stile classico. Come i vecchi cantastori­e, sapevano conferire agli eventi un’aura adeguata di solennità e di fatalità. Eccellevan­o in certi primi piani che non esito a definire omerici.

Ne ricordo uno del grande Zico, in ItaliaBras­ile, mentre tenta di rifilarci un corner velenoso dei suoi: furioso per lo svantaggio, sembrava un dio della guerra dei miti. Ma poi, abbiamo vinto noi. In perfetta sintonia con quello stile televisivo, la voce di Nando Martellini era il perfetto complement­o delle immagini messe in onda.

Partite memorabili ce ne saranno sempre. È quel modo di raccontarl­e che si è perduto per sempre.

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