Corriere della Sera - La Lettura
La Speranza di Tolkien
quistato una fantastica reputazione. Sono stato felice di accettare la richiesta di disegnare il poster, un’opportunità rara per esplorare idee creative originali ed esprimere il tema scelto quest’anno».
Tema che è la speranza. E Hope, Speranza, è il nome del personaggio che per il manifesto ha dipinto come Lady of the Dawn, Signora dell’Aurora, tra le luci calde del mattino. Ce ne vuole di speranza in questi tempi complicati...
«Abbiamo bisogno di rinnovamento e di un reset dopo due anni molto strazianti di pandemia. Nel mondo ci sono movimenti ben precisi che minacciano i valori che la maggior parte di noi considera come i più cari. Ma nel calderone politico globale, ci sono anche opportunità per una nuova crescita o per la concretizzazione di idee che possono apportarci benefici e offrirci una strada in avanti più positiva».
La Speranza del poster ha le sembianze della Yavanna di Tolkien, divinità che risana la natura, donatrice di frutti. Quali caratteristiche di questa dea sono più adatte per rappresentare la speranza?
«All’inizio abbiamo rivolto l’attenzione all’invasione dell’Ucraina. La Dea slava (Berehynia, ndr) che domina la colonna nella piazza Indipendenza di Kiev è anche un simbolo di pace, oltre che dello spirito nazionale. Poi, guardando l’architettura di Lucca in cerca di idee da inserire nell’illustrazione, ho notato su una colonna la statua della Vergine (la Madonna dello Stellario, ndr) che offre la benedizione di Dio sulla gente di Lucca. Da illustratore del Silmarillion, mi è scattato un parallelo con le dee Varda e Yavanna. Ed ecco che da lì è arrivata subito la mia Signora dell’Aurora. Yavanna, in particolare, mette in campo i suoi poteri per tirare fuori due ultimi frutti dai Due alberi ormai morenti, distrutti dalla malvagità. Questi frutti divennero fonte di nuova speranza perché furono trasformati nel Sole e nella Luna».
A Ted Nasmith, tra gli illustratori più originali del mondo Hobbit, Lucca Comics & Games ha chiesto di realizzare il poster 2022. «Disegno il bisogno di rinnovamento; e sullo sfondo c’è la città toscana»
Ha raffigurato Lucca e le sue mura come un luogo tolkieniano: è stato difficile immaginare una città toscana come parte del Mondo di mezzo?
«È stato un po’ difficile visualizzare Lucca nel contesto della più familiare architettura gotica e pregotica del Nord Europa, sì. Ma la sua bellezza nel contesto dell’alba si è fusa bene con la luce che spunta da dietro».
Ci sono altri elementi italiani in questa illustrazione: l’albero di ulivo, per esempio, un accenno al tricolore nelle code fluttuanti della dea...
«È un’idea che è venuta spontaneamente, a mano a mano che procedevo. C’era bisogno di un albero, così da non confondere la mia Signora con la Vergine della colonna di Lucca. Un paio di anni fa, lavorando a una scena da Tolkien che richiedeva degli alberi di ulivo, ho scoperto quanto questi possano essere incredibilmente antichi. Gli alberi per me sono simboli di resistenza che danno frutto e nutrimento. Sui colori: una volta che ho deciso che la veste della Speranza doveva essere bianca, ho colto l’opportunità di “dare un accento” con il verde e il rosso della bandiera italiana».
Come è avvenuto il suo primo incontro con il mondo di Tolkien?
«Si è messo tutto in moto quando mia sorella maggiore mi dette La Compagnia dell’Anello e mi disse, semplicemente, “Penso che ti piacerà”. Aveva ragione».
Tolkien o C. S. Lewis hanno cominciato a scrivere perché cercavano libri che loro avrebbero voluto leggere. Lei stesso dice di avere cominciato a disegnare le illustrazioni che in quei libri avrebbe voluto trovare: è così?
«A mano a mano che conoscevo un po’ di più il mondo di Tolkien, era chiaro che richiedesse un’illustrazione. E, visto che ero già avviato in una carriera in questo campo, mi sono buttato nel progetto. Nella mia libreria locale cominciarono ad apparire sempre più calendari illustrati di Tolkien e, così, ho trovato sempre più ispirazione. C’era in parte la sensazione che altri non stessero facendo buone immagini, in parte sentivo che anch’io avrei voluto presentare in questo modo la mia