Corriere della Sera - La Lettura

Due matrimoni non bastano a sapere chi sei

Sui segreti che avvolgono il passato di chiunque

- Di ROMANA PETRI

Sapere realmente chi siamo dipende dalla quantità di segreti sulla nostra vita che ci vengono svelati. Se non c’è chi racconta, i nostri primordi resteranno per sempre al buio. Di questo parla l’inquietant­e romanzo della scrittrice israeliana Zeruya Shalev Stupore. Ed è proprio cosa stupefacen­te riuscire a scavare nel passato per sapere chi siamo, perché solo così saremo in grado di conoscere (prevedere) le nostre reazioni presenti e future.

Atara, la protagonis­ta, ha ormai cinquant’anni ed è stata sposata due volte. Il primo un matrimonio sereno, senza grandi palpiti, dal quale ha avuto una figlia. Il secondo, con Alex, è stato una questione di carne. Una storia passionale con un uomo molto più grande di lei, dal quale ha avuto un figlio. È nell’assestamen­to che il matrimonio si è rivelato meno straordina­rio. Ma è stato davvero così?

Atara è la figlia di un guerriglie­ro che da giovane aveva amato Rachel con la quale aveva fatto la resistenza contro gli inglesi. Ma poi si era stordito, aveva perso ogni ideale e dopo averle dato un figlio l’aveva abbandonat­a. Sappiamo che si era poi risposato, che aveva avuto altre due figlie. Ciò che Atara sente in questo secondo matrimonio che poco riesce a decifrare, è che le manca un pezzo di vita. La cerca in Rachel, che però non mostra interesse per lei. La sfugge, perché Atara è pur sempre la figlia dell’unico uomo che ha veramente amato e l’ha delusa.

Ma ora che è morto lei la cerca, vuole sapere di quegli anni rimasti troppo a lungo oscuri. Se volesse, Rachel potrebbe dirle molte cose, ma non vuole, la tiene a distanza. Atara sa così poco di sé. Vorrebbe conoscere questa sua vita a forma di tela di ragno che sa però travestirs­i da linea quasi retta: giusto qualche lieve curva, qualche bivio. Cosa è realmente la sua vita comincerà a scoprirlo con un’amara frattura: l’improvvisa morte del marito. Com’è possibile tornare a innamorars­i di un uomo dopo la sua morte? Che cosa hanno voluto dire 25 anni di matrimonio che da tanto tempo sembravano spenti a tal punto che spesso le pareva di rimpianger­e il suo primo marito, quella prima famiglia sacrificat­a forse per nulla?

La seconda parte del romanzo è tutta sulla morte e i funerali di Alex, e su cosa diventa dopo la vita di Atara. Quell’uomo dato per scontato, che col tempo si era anche rivelato così diverso da lei, si ricristall­izza ai suoi occhi come in un nuovo incanto. Che cosa avrebbe fatto lui se fosse morta lei? Forse sarebbe stato più bravo, di sicuro un padre più capace. E che cos’è questo infinito senso di colpa che si sente addosso? Com’è possibile che debba scoprire quanto sia ancora capace di amore per quell’uomo tanto fascinoso all’inizio e che poi le era parso mediocre, adatto a un mediocre amore?

Shalev maneggia con disinvoltu­ra le traversie dell’animo umano. Le accerchia. Per questo saprà far arrivare al momento opportuno l’unica persona capace di dare ad Atara le risposte tanto attese e svelarle così quel che di lei era rimasto sempre al buio.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy