Corriere della Sera - La Lettura
Dio salvi King e i suoi mostri fra noi
La vita è stata antipatica con Charlie Reade, spilungone (1,90) diciasset- tenne, bravo nel baseball e nel football e bravino a scuola, infliggendogli la morte (horror) della madre e il conseguente alcolismo paterno (un assicuratore). Ma Charlie è rimasto in carreggiata (per una questione di carreggiata, non metaforica, è diventato orfano). Poi due tipi a prima vista poco raccomandabili (lo scorbutico e misterioso signor Bowditch e la sua guardia del corpo, Radar, una femmina di pastore tedesco erede di Cujo, abitanti in una casa stile Psycho), lo hanno catapultato in un universo parallelo e in una avventura splendida e perigliosa. God save King e il suo nuovo libro, Fairy Tale, un’arca di Noè con a bordo i fratelli Grimm e H. P. Lovecraft, Disney e Lucas (Guerre stellari), Martin (Il trono di spade) e Kafka (girano certi scarafaggi nel romanzo!), Bradbury e Stevenson. A 74 anni, inarrestabile e inesauribile, vigoroso e impetuoso, Stephen King dirige questo concerto grosso come se si fosse scolato litri di elisir della eterna giovi- nezza o fatto un giro di giostra sulla magica meridiana rotante di Fairy Tale che inverte la corsa del tempo. Da sempre King sa che c’è un mostro acquattato nelle viscere del mondo, ma anche nelle viscere di ogni terrestre, compresi i bravissimi American boy alla Charlie. Nessuno è immacolato come un Principe di Walt Disney, ma ognuno deve sognare di essere un Principe di Disney. Abbiamo bisogno di happy ending come nelle favole, anche se King sa che Cappuccetto Rosso, nella versione originale e non edulcorata, finì male: «Scappò, ma inutilmente, lottò e non servì a niente». Il mostro al centro della Terra non è solo fantasy: «Il nostro mondo è seduto sopra un arsenale di armi nucleari che potenzialmente sarebbe in grado di distruggere il pianeta, e se non è magia nera questa, non saprei come altro definirla». Meno male che c’è la magia bianca delle sue parole, Mr. King. L’illusione aiuta almeno a ingannare l’attesa.