Corriere della Sera - La Lettura
La bellissima terra del pianeta Terra
Ho trovato un libro rasserenante (di questi tempi!) in un catalogo della Olschki. Un libro meraviglioso e illuminante che ha per protagonisti non esseri umani (questo, forse, il segreto della sua bellezza?), ma piante, paesaggi, acqua, aria, luce e colori; il pianeta Terra in poche parole. L’autore è Humphry Repton, uno degli inventori del giardino all’inglese, e il testo è la prima traduzione italiana delle fondamentali Observations on Landscape Gardening (Osservazioni su teoria e pratica del giardinaggio paesaggistico, a cura di Andrea Mariani e Massimo de Vico Fallani). Humphry Repton, nato nel 1752 nel Suffolk e morto a Londra nel 1818, fu avviato dalla famiglia alla carriera mercantile e spedito dodicenne in Olanda a farsi le ossa. Imparò assai poco dell’arte del commercio (non era portato), ma imparò il disegno e il giardinaggio e decise di guadagnarsi da vivere unendo le due cose alla sua passione per la letteratura e la pittura. Repton inventò un metodo infallibile per conquistare i suoi clienti (facoltosissimi proprietari di tenute storiche). Nei Red Books, i suoi taccuini, riportava il disegno ad acquerello del paesaggio come era e poi lo schizzo del progetto che aveva in animo (le sue visioni). Repton non era un grande botanico, ma era un disegnatore molto abile e gradevole e fu questa la principale ragione del suo successo. Una sua testimonial fu Jane Austen, convinta ammiratrice della sua capacità di cambiare il mondo in perfetto equilibrio tra arte e natura. Equilibrio ormai smarrito come con struggente eleganza ci ricorda questa piccola Bibbia del paesaggio. Sempre nella stessa collana dedicata ai giardini e paesaggi, ho scoperto un altro libro notevole, la storia più lunga mai dedicata a un albero (il Ginkgo biloba). L’ha scritta Peter Crane, tra i massimi paleontologi vegetali del mondo, e ha intitolato questo avvincente romanzo d’avventura Ginkgo. L’albero dimenticato dal tempo.