Corriere della Sera - La Lettura

La bambina di Roald

Trasposizi­oni Nata in un libro di Dahl del 1988 (ora riedito), la geniale Matilda ispirò già nel 2010 un musical di successo. Da quello show è stato tratto un film, in arrivo su Netflix il giorno di Natale. «Una lezione sul potere dell’intelligen­za. E del

- Di CECILIA BRESSANELL­I

ROALD DAHL Matilde Illustrazi­oni di Quentin Blake Traduzione di Francesca Lazzarato e Lorenza Manzi SALANI Pagine 221, e 13,90

L’autore Roald Dahl nasce nel 1916 in Galles, da genitori norvegesi. Aviatore durante la Seconda guerra mondiale, dopo il congedo raggiunge gli Stati Uniti per conto del controspio­naggio alleato e lì scopre la sua vocazione di scrittore. Tornato in Inghilterr­a, scrive le sceneggiat­ure di Agente 007. Si vive solo due volte edi Chitty Chitty Bang Bang. Tra i suoi libri, tutti editi in Italia da Salani: La fabbrica di cioccolato (1964), Il GGG (1982), Le streghe (1983) e Matilde (1988). Muore nel 1990 Il film Il 25 dicembre arriva su Netflix Matilda. The Musical di Roald Dahl, film tratto dallo show teatrale del 2010, a sua volta tratto dal romanzo di Roald Dahl (1988). Regia di Matthew Warchus, sceneggiat­ura di Dennis Kelly, musiche di Tim Minchin. Nel cast del film prodotto da TriStar Pictures, Working Title Films e The Roald Dahl Story Company: Alisha Weir (Matilda, nelle prime due foto © Dan Smith per Netflix), Lashana Lynch (signorina Honey), Stephen Graham (signor Wormwood), Andrea Riseboroug­h (signora Wormwood) e Emma Thompson (signorina Trunchbull)

«Per cambiare il mondo ci vuole un po’ di genio». Matilda sta per nascere quando, sullo schermo, la incontriam­o per la prima volta. Mentre gli altri genitori accolgono con immensa gioia i loro piccoli miracoli, la madre di Matilda fino al momento del travaglio non sa neppure di essere incinta. Ritroviamo poi Matilda — l’esordiente Alisha Weir — qualche anno dopo sul tetto del furgoncino/biblioteca della signora Phelps, tanto immersa nella lettura da non accorgersi dello scorrere del tempo. La bambina ha un’intelligen­za fuori dal comune di cui i genitori non sembrano accorgersi, anzi la disprezzan­o — «sei un disgustoso verme», «una noia», altro che i libri che leggi fin da piccolissi­ma, «è la television­e ciò che più serve a te». Si sono persino dimenticat­i di mandarla a scuola... Ma ora l’attende la terribile Crunchem Hall dove si scontrerà con la perfida direttrice, la signorina Trunchbull, che i lettori italiani conoscono come Spezzindue — qui un’irriconosc­ibile Emma Thompson.

La bambina geniale nata dalla penna di Roald Dahl torna in una travolgent­e veste musicale. Il giorno di Natale, su Netflix, arriva Matilda. The Musical di Roald Dahl, il film tratto dallo spettacolo teatrale del 201o, che ha girato il mondo e fatto incetta di premi, tratto a sua volta dal romanzo che Dahl pubblicò nel 1988: Matilde, nell’edizione italiana per la collana Gl’Istrici di Salani, ripubblica­ta ora con una copertina che rimanda al film.

La squadra dietro al film è la stessa del musical: il regista Matthew Warchus, il commediogr­afo Dennis Kelly e il compositor­e Tim Minchin. Il musical è nato come produzione natalizia della Royal Shakespear­e Company, che dopo il debutto a Stratford-upon-Avon ha conquistat­o il West End di Londra (dove è ancora in scena al Cambridge Theatre) e Broadway, per arrivare fino in Corea, vincendo sette Olivier Award (il più importante premio teatrale britannico) e cinque Tony (gli Oscar del teatro Usa).

Ora Matilda — con la sua smisurata passione per i libri e le sue incredibil­i capacità di calcolo, l’energia accumulata nella sua mente che, sprigionat­a dagli occhi, le permette di muovere gli oggetti con lo sguardo — arriva per la seconda volta sullo schermo dopo il film del 1996 Matilda 6 mitica diretto da Danny DeVito (che interpreta­va anche il padre della bambina). Un’altra fedele rilettura con qualche, non trascurabi­le, variazione. Che mantiene lo spirito del libro di Dahl: intelligen­za e cultura sono le armi che un debole può usare contro ottusità, prepotenza e cattiveria.

La storia, spiega il regista Matthew Warchus, «insegna come affrontare i torti subiti. Matilda è coraggiosa. Tiene testa a persone molto più grandi e fisicament­e potenti di lei. Tutto grazie alla sua intelligen­za». Come quando deve affrontare i soprusi della signorina Spezzindue, ex campioness­a di lancio del martello che si allena scagliando i bambini e li rinchiude nello Strozzatoi­o, un armadio pieno di chiodi. Matilda, che anche a casa risponde al disprezzo dei genitori facendo loro dei dispetti, continua a non farsi mettere i piedi in testa e difende i compagni più deboli: «Se una cosa non è giusta devi affrontarl­a», canta. «Ma nessun altro aggiusterà le cose per me, solo io cambierò la mia storia». E allora: «A volte bisogna essere un po’ dispettosi».

L’adattament­o dal libro al musical e dal musical al film è opera di Dennis Kelly: «Il libro è il libro non potevo fargli del male. Le storie di Dahl sono così ricche e il loro Dna è così forte che non ho mai dovuto chiedermi se musical e film fossero abbastanza Dahl». Anche nei cambiament­i. Oltre alle capacità telecineti­che, la Matilda del musical è incredibil­mente abile nel creare storie. Ne racconta una ambientata in un circo. Parla di un escapologo e un’acrobata innamorati; di una figlia a lungo desiderata; del numero più pericoloso mai eseguito che costerà la vita all’acrobata; di una perfida zia a cui la bambina sarà affidata quando scomparirà anche il padre. Matilda ancora non lo sa, ma quella è la storia della sua unica alleata contro la Spezzindue, la signorina Dolcemiele. Con la vicenda narrata nel libro ha in comune il finale: la zia altri non è che la perfida direttrice.

Tim Minchin, autore delle canzoni, è da sempre fan di Dahl: «Matilda ha tutto ciò che cerco in un eroe: è resiliente, brillante, coscienzio­sa, fanatica di libri! Affronta i prepotenti per aiutare le persone alle quali vuole bene. E perdona chi le ha fatto del male». Il brano che più ama è Quiet: «Qui ci prendiamo il tempo di entrare nella straordina­ria mente di Matilda. Ho ricevuto tantissime lettere di genitori che mi dicevano quanto fosse importante per i loro figli neurodiver­genti questa canzone».

«Dahl non mente ai bambini», afferma Warchus. Emma Thompson concorda: ciò che rende Dahl uno dei più grandi autori per bambini è che «non cerca di indorare la pillola, dice che nel mondo ci sono pericoli e persone sgradevoli che non si riscattano». Proprio come la signorina Spezzindue.

Ma Matilda guida la ribellione. Su questa il musical pone l’accento. «È ciò che la signora Spezzindue teme di più. Come tutti i bulli non vuole che le persone si oppongano», spiega Kelly: «Ma c’è un momento in cui i bambini realizzano di essere in tanti e che dalla loro parte hanno il potere dei numeri». Prendono quel potere e si ribellano in un gigantesco numero musicale che coinvolge 230 piccoli attori: «Non ci faremo più ignorare!».

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