Corriere della Sera - La Lettura
Tra i gangster ma come sull’Olimpo
Il gangster Danny Ryan fugge come Kerouac per le strade d’America. Scappa dai mafiosi italiani, dall’Fbi, dalla moglie morta. Con lui, come l’Enea di Virgilio, il vecchio padre (alcolizzato e demente), il figliolino e i goodfellas, tra cui i cosiddetti Chierichetti che amministravano l’ultima comunione ai nemici. Il colpo grosso da tentare è il tesoro dei narcos messicani, custode il feroce Popeye. Danny, da fottuto irlandese («ha il cuore tenero e crede in Dio, nel paradiso e nell’inferno e in tutte quelle stronzate»), dimentica la legge di Carlito’s Way e ricomincia la fuga. Non va meglio al suo rivale Peter Moretti, il boss italiano: figlia suicida e moglie che lo tradisce con il viceboss Vinnie. Peter si lega a Cassie (la Cassandra degli irlandesi), violentata quattordicenne dal boss dei boss Pasco
Ferri (Giove) e tossica persa. Abbracciando Peter, Cassie sente che «un canto funebre» gli filtra attraverso la pelle. Intanto la bellissima Pam, la Elena di Troia della guerra tra irlandesi e italiani, è spaventosamente ingrassata. Sic transit. Come in una canzone dei Mamas & Papas, Danny & Co. giungono in California dove stanno girando un film sulla faida di Dogtown, il loro vecchio quartiere, ora una scenografia: il negozio di alimentari, McKenzie Cigars, il ristorante cinese di Wong... Non riusciamo a sfuggire al passato, pensa Danny. «Le andrebbe di incontrare sé stesso?», gli chiedono sul set alludendo all’attore che lo interpreta. «Ci sto provando tutta la vita», risponde. Commenta Winslow: «Il senso di Hollywood è reinventare sé stessi. È il sogno americano, no?». Danny si innamora di Diane Carson (Didone), star del film, Marilyn Monroe reincarnata. Il finale è puro Joyce, che rifece l’Odissea come Winslow l’Eneide. Tocco pulito, prosa infallibile dalla trasparenza marina, velocità narrativa da stenografia, Don Winslow, 69 anni, newyorkese, assurge con Città di sogni, seconda parte di una trilogia, all’Olimpo, al consesso degli dèi della letteratura. (-) (2) (-) (8) (3) (5) (1) (7) (6) (-)