Corriere della Sera - La Lettura
Paramenti sacri e bellissimi per indossare la luce di Cristo
C’è un’arte sacra tanto palese quanto insospettata, in mostra negli spazi del Museo e della Pinacoteca diocesani di Imola: è quella dei paramenti sacerdotali. L’esposizione, dal titolo persona Christi (fino al 4 giugno, visitareimola.it), raccoglie le opere più significative di un maestro di quest’arte, Filippo Sorcinelli, poliedrica figura di organista, pittore, scultore; fondatore, 22 anni fa, del Laboratorio Atelier Vesti Sacre, centro dove si studiano e si elaborano paramenti di alta fattura. La mostra allinea pezzi pregiati (sopra, la mitra Corallium, 2012); e altri che al pregio assommano valore storico, indossati come furono, ad esempio, nella messa d’inizio pontificato di papa Francesco; o da papa Benedetto XVI, vedi la mitra gemmata della sua visita a Genova o la stola della visita ad Assisi. Beninteso: ci muoviamo in un campo di valori teologici, non suntuari. In senso paolino e battesimale, come disse Benedetto XVI, i paramenti «vogliono illustrare che cosa significhi “rivestirsi di Cristo”, parlare ed agire in persona Christi», nella persona «di un Altro». Sono un vestirsi di luce, come gli Eletti dell’Apocalisse. Casule e piviali, stole e pianete svelano così una fitta trama di rimandi simbolici e scritturali. Ricamate a mano, intessute d’oro, di gemme, di perle, segno di purezza; di corallo, il sangue di Cristo. Ornamentazioni, spiega Sorcinelli, che traggono «ispirazione dal Medioevo, dove alla decorazione viene anteposta la purezza della simbologia». (gian mario benzing)
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