Corriere della Sera - La Lettura
Viaggio nella mente (e nelle allucinazioni) di assassini e altri criminali
Identikit Due libri, due sguardi (psichiatrico e investigativo), ventitré storie di violenza
Sono usciti il 18 luglio per Mondadori Il diavolo in noi e Ribelli. Due libri di non-fiction che portano dentro le menti degli assassini: il primo con lo sguardo di una tra le più importanti psichiatre e psicoterapeute forensi inglesi, Gwen Adshead, in coppia con la scrittrice americana Eileen Horne; l’altro di un giornalista investigativo del «New Yorker», Patrick Radden Keefe.
L’obiettivo de Il diavolo in noi riflette un antico proverbio latino: il demone che conosciamo è meno pericoloso di quello che non conosciamo; è così che si scoprono undici ritratti di «mostri», che si sono macchiati di crimini di diversa natura: omicidi seriali, atti di pedofilia, stalking, incendi dolosi... Ogni identikit viene ricostruito sugli incontri che la psichiatra, un’esperienza trentennale, ha avuto con i detenuti e le detenute. I focus sui singoli casi — ogni capitolo ne illustra uno — si rivelano utili per scoprire cosa si nasconda dietro la violenza e come l’approccio dello psichiatra sia fondamentale per il recupero del paziente, sfatando il pregiudizio comune che nega la possibilità di un riscatto. Per chiarire meglio il rapporto tra l’assassino e il medico, Adshead paragona i suoi pazienti ai «sopravvissuti di un disastro», gli psichiatri ai «primi soccorritori»: «L’ascolto e la profonda comprensione possono fare la differenza» in quegli istituti che «non devono essere concepiti come luoghi dove relegare persone», ma come siti di cura e rieducazione.
Tra i casi riportati quello della giovane Kezia, conosciuta a Broadmoore, il più grande ospedale psichiatrico di massima sicurezza in Inghilterra, oggi solo maschile. La paziente era stata ricoverata dieci anni prima per avere ucciso un operatore di una struttura di riabilitazione per malati mentali in cui viveva all’epoca. La donna, con alle spalle una storia di schizofrenia paranoide con allucinazioni visive e uditive, si presenta fragile, ma il rapporto instaurato con la terapeuta mostra la sensibilità e il lavoro che la paziente compie per guarire.
Tra i dodici eclatanti casi contenuti in Ribelli troviamo la storia della neurobio