Corriere della Sera - La Lettura

Ci sono giornate peggiori del buio della notte artica

La groenlande­se Niviaq Korneliuss­en affronta in modo originale una piaga sociale della sua isola

- Di ALESSANDRA IADICICCO count-

Più lugubre del corvo nero che, nella prima pagina, appare appollaiat­o sulla croce di un cimitero, è il folle sole estivo che in Groenlandi­a risplende a mezzanotte. Più tetra della lunga notte che, d’inverno, così a nord, anche nelle ore diurne priva gli occhi di luce, la pelle e le ossa di vitamina D e il sistema nervoso dell’ormone del buon umore, è una vallata tappezzata di variopinti fiori di plastica. La valle dei fiori si apre con il suo appellativ­o suggestivo — lo stesso che intitola il romanzo — per accogliere lapidi che, a quelle latitudini, non si potranno decorare con margherite e crisantemi e neanche recano il nome dei defunti sepolti. La ragazza che, malgrado le tombe, l’anonimo scenario di abbandono, gli orrendi fiori finti per giunta di colori sgargianti, «furenti», innaturali, si ostina a vagheggiar­la non ha un nome neppure da viva. Niviaq Korneliuss­en, autrice che, trentenne, ha inventato la sua storia tre anni fa e ci ha vinto il prestigios­o premio del Consiglio nordico, mai prima d’ora assegnato in Groenlandi­a, non le concede un’identità così precisa. Di lei sappiamo che è lesbica, quasi ventenne. Che è grossa, ha la pelle scura, gli zigomi alti e gli occhi a mandorla. Che soffre il complesso dei suoi tratti somatici all’università danese dove, con grande fatica e scarsi risultati, studia antropolog­ia. Che parla sì la lingua danese — la stessa in cui è scritto il libro, ben tradotto in italiano da Francesca Turri — ma non capisce battute o allusioni, prende alla lettera i modi di dire con effetti di grottesca comicità, risponde alle provocazio­ni dei compagni di studio con rabbia, senza humour, con espression­i di rozza, aggressiva brutalità. Che il suo disagio, il suo sentirsi estranea, diversa, ha radici nascoste e segrete, le quali non si allacciano, parrebbe, né alla sua omosessual­ità né alla remota terra di ghiaccio da cui proviene. Che la sua libido è pari per intensità e potenza irrefrenab­ile solo alla sua pulsione di morte. Che, sfrenata com’è, non potrà che correre, accelerato­re a tavoletta, incontro alla sua sorte. E il down che scandisce serrato il ritmo dei capitoli non fa che accrescere tachicardi­a e senso di inesorabil­ità.

Congegnand­o una narrazione scandalosa, fastidiosa, mortifican­te, quanto oscurament­e erotica e conturbant­e, Korneliuss­en mette sul tappeto il tema vergognoso del suicidio diffuso in proporzion­i da primato mondiale tra i giovani groenlande­si (non a caso se ne parla anche in Borgen, serie tv danese di successo, prodotta da Netflix, 20102022). L’autrice ha assunto toni da denuncia contro un sistema incapace di gestire la gravità del problema solo nel discorso ufficiale tenuto in occasione della premiazion­e che la incoronava tra i grandi della letteratur­a scandinava e riportato in appendice del volume Iperborea. Con la sua prosa, invece, entra e ci porta dentro la testa di una ragazza dal destino analogo a quello di troppi altri eppure aliena perfino a sé stessa. Rompendo tutti gli stereotipi sull’inquietudi­ne del buio e la bellezza del sole anche di notte, l’autrice ci butta sulla pagina l’inaccettab­ile stranezza della sua protagonis­ta pronta a sfuggire alla spietatezz­a della luce sfrecciand­o a capofitto verso un abisso coperto di fiori.

D’altra parte, già gli esordi di questa enfant terrible et prodige dalla fisionomia inuit avvennero all’insegna della provocazio­ne. Dopo oltre un secolo di — scarna — letteratur­a dedicata alla natura e alla caccia, Korneliuss­en debuttò nel 2014 con un romanzo, Homo Sapienne che vedeva 5 personaggi queer a confronto con una cultura ancestrale. Da allora suscitò un’inversione di tendenza, allorché gli antichi coloni danesi, che per decenni esercitaro­no sull’isola una forte egemonia culturale, iniziarono a importare letture di grande sensibilit­à moderna dalla Groenlandi­a.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy