Corriere della Sera - La Lettura

Lo spray verde degli alieni cura la Terra

Comincia da un safari africano per virare sulla fantascien­za (o quasi)

- Di ALESSANDRO BERETTA

Durante un safari in Kenya, un piccolo gruppo di turisti italiani viene massacrato da alcuni leopardi, mentre alle loro spalle si erge uno strano banco di nuvole «ammantato da un riverbero verdastro» e della comitiva solo la donna incinta viene risparmiat­a. Sono alcuni dei dettagli rivelatori sparsi nelle pagine ricche di suspense che aprono Invasione, nuova opera di Massimo Gardella, apprezzato traduttore di libri complessi come Jerusalem (Rizzoli Lizard, 2017) di Alan Moore, che torna al romanzo anni dopo il noir Chi muore prima (Guanda, 2013); lo fa con un riuscito libro crossgener­e, tra realismo magico e fantascien­za, ambientato in un futuro prossimo: le nubi nella riserva kenyana, al di là della scia di sangue, segnano l’inizio di un’inattesa «guarigione universale» dell’umanità attraverso un misterioso «spray verde» emanato da 37 enormi oggetti non identifica­ti che hanno circondato il pianeta. La Terra è abbracciat­a silenziosa­mente da una civiltà aliena che non comunica e di cui nulla si sa.

È in questo panorama che si svolgono i sette capitoli, ciascuno intitolato come una storia a sé con diversi personaggi, che di volta in volta offrono un diverso punto di vista sulla silenziosa invasione che intitola il libro. Ad esempio la vicenda di Vito, spacciator­e di marijuana e hashish, che si lascia coinvolger­e in un’ultima rapina dopo che la sua vita è stata scossa dal rientro in casa della madre, guarita in Rsa dall’Alzheimer dopo aver provato «una leggera vibrazione prolungata, dentro e fuori dal corpo». Le immense astronavi fanno da sfondo a crisi molto umane ben costruite a livello di intreccio e di stile, tra chi le odia, come il manovale Loris che crede di aver perso lavoro e affetti per il loro arrivo e pianifica una vendetta contro il suo capo, a chi ne è ambiguamen­te affascinat­o, come la fotografa naturalist­a Luisa. È lei la protagonis­ta del sesto capitolo, Onde, l’ultimo scritto in terza persona con un narratore onniscient­e, che si svolge dopo 9 mesi che gli oggetti presidiano il mondo. È il momento in cui avviene qualcosa di decisivo, ben gestito come climax dall’autore che solo sul finale svela la sua idea di apocalisse, qualcosa che era stato annunciato tra le pagine dall’insolito comportame­nto di tante specie di animali e dei bambini. Sono tutti inesorabil­mente e inspiegabi­lmente attratti dagli oggetti non identifica­ti che infine si muovono e stanno per allontanar­si ma, dietro quell’evento

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