Corriere della Sera - La Lettura
Lo spray verde degli alieni cura la Terra
Comincia da un safari africano per virare sulla fantascienza (o quasi)
Durante un safari in Kenya, un piccolo gruppo di turisti italiani viene massacrato da alcuni leopardi, mentre alle loro spalle si erge uno strano banco di nuvole «ammantato da un riverbero verdastro» e della comitiva solo la donna incinta viene risparmiata. Sono alcuni dei dettagli rivelatori sparsi nelle pagine ricche di suspense che aprono Invasione, nuova opera di Massimo Gardella, apprezzato traduttore di libri complessi come Jerusalem (Rizzoli Lizard, 2017) di Alan Moore, che torna al romanzo anni dopo il noir Chi muore prima (Guanda, 2013); lo fa con un riuscito libro crossgenere, tra realismo magico e fantascienza, ambientato in un futuro prossimo: le nubi nella riserva kenyana, al di là della scia di sangue, segnano l’inizio di un’inattesa «guarigione universale» dell’umanità attraverso un misterioso «spray verde» emanato da 37 enormi oggetti non identificati che hanno circondato il pianeta. La Terra è abbracciata silenziosamente da una civiltà aliena che non comunica e di cui nulla si sa.
È in questo panorama che si svolgono i sette capitoli, ciascuno intitolato come una storia a sé con diversi personaggi, che di volta in volta offrono un diverso punto di vista sulla silenziosa invasione che intitola il libro. Ad esempio la vicenda di Vito, spacciatore di marijuana e hashish, che si lascia coinvolgere in un’ultima rapina dopo che la sua vita è stata scossa dal rientro in casa della madre, guarita in Rsa dall’Alzheimer dopo aver provato «una leggera vibrazione prolungata, dentro e fuori dal corpo». Le immense astronavi fanno da sfondo a crisi molto umane ben costruite a livello di intreccio e di stile, tra chi le odia, come il manovale Loris che crede di aver perso lavoro e affetti per il loro arrivo e pianifica una vendetta contro il suo capo, a chi ne è ambiguamente affascinato, come la fotografa naturalista Luisa. È lei la protagonista del sesto capitolo, Onde, l’ultimo scritto in terza persona con un narratore onnisciente, che si svolge dopo 9 mesi che gli oggetti presidiano il mondo. È il momento in cui avviene qualcosa di decisivo, ben gestito come climax dall’autore che solo sul finale svela la sua idea di apocalisse, qualcosa che era stato annunciato tra le pagine dall’insolito comportamento di tante specie di animali e dei bambini. Sono tutti inesorabilmente e inspiegabilmente attratti dagli oggetti non identificati che infine si muovono e stanno per allontanarsi ma, dietro quell’evento